BRINDISI- “Tutto tace sul serbatoio costiero di gas naturale liquefatto proposto da Edison nell’area portuale di Brindisi. Eppure circa due mesi fa in molti si erano scatenati a proporre soluzioni e localizzazioni, come se piovesse. E poiché la vita amministrativa non si compone di interviste e comunicati ma di atti e fatti, ho chiesto notizie con una lettera al presidente dell’Autorità di sistema portuale Ugo Patroni Griffi”. Lo comunica il consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento al programma di realizzazione di un serbatoio costiero di gas naturale liquefatto, proposto dalla Edison nell’area portuale di Brindisi.
“Ricordo perfettamente il dibattito di circa due mesi fa: l’investimento gradito all’unanimità, anche perché si tratta di programmi energetici green, ma con riserve sulla localizzazione”, puntualizza Amati. “Fu in quel momento che chiesi al Comune di farsi interprete nel giro di un mese – tempo superato abbondantemente – di una riunione con operatori portuali, sindacati, associazioni e chiunque lo volesse, per indicare una soluzione alternativa tecnicamente plausibile. Dopo alcune sfuriate sulla tempistica sin troppo stretta – come se il mondo aspettasse noi e i nostri tempi biblici – e un dibattito mediatico di notevole rilevanza, mi sarei aspettato l’indicazione della soluzione alternativa plausibile. E invece, nulla. Sulla vicenda è calato il silenzio, che potrebbe significare due cose: il programma sta procedendo così com’è presentato, oppure che tutto sia irrimediabilmente fermo, come al solito, e che la storia del progresso ambientalmente compatibile stia scansando Brindisi per ammarare su altri porti. E poiché se mi occupo di una cosa mollo solo se norme, tecnica e ragione mi inducono a desistere, ho scritto – conclude – al presidente dell’Autorità portuale per capire a che punto siamo”.
BrindisiOggi
Commenta per primo