Una targa in fondo al mare per Leonardo Marseglia, ad un anno dalla morte indagini ancora in corso

BRINDISI – “Non andrò mai via da Brindisi, non potrei vivere senza il mare”. Lo aveva detto più volte Leonardo Marseglia alla moglie Lucia nel corso della loro vita. Un matrimonio felice che aveva portato la gioia di quattro figli. Il mare era da sempre la sua passione, e la pesca il suo più grande hobby. Era un esperto dei fondali, e conosceva tutte le varietà dei pesci. Per nulla uno sprovveduto. Eppure proprio nel suo mare Leonardo, 58 anni, ha perso la vita. La sua famiglia chiede di conoscere la verità sulla sua morte, vuole delle risposte alle tante domande. Per quel padre uscito da casa per una battuta di pesca e mai più rientrato. Le vere cause del decesso sono al momento sconosciute mentre il procedimento giudiziario è ancora in corso. Le indagini sono ancora aperte.

È passato esattamente un anno, da quando durante una battuta di pesca subacquea si è verificato un incidente con un peschereccio. Erano circa le ore 21 del 28 agosto del 2019.  Leonardo era uscito in barca con suo cognato e un suo amico, compagni di pesca da sempre. Si trovavano nella zona di Cerano, poco distanti dal porto di Brindisi. Era in acqua, quando improvvisamente durante la fase di decompressione per risalire, la corda del suo palloncino da sub sarebbe stata travolta da un peschereccio. Sull’elica sono stati trovati i segni dell’urto delle bombole dell’uomo. I pescatori erano intenti con le reti e a quante pare non si sarebbero resi conto di nulla. Il cognato della vittima ha raccontato agli inquirenti di aver cercato con le urla e i gesti di catturare l’attenzione del peschereccio che si dirigeva verso Leonardo e la loro barca, ma è stato vano. L’uomo avrebbe assistito alla scena dell’imbarcazione che travolgeva il palloncino. Ancora sotto shock avrebbe avvertito alcuni amici che erano su un’altra barca poco distanti. Sarebbe stato allora che il peschereccio si sarebbe fermato. Una scena terribile davanti agli occhi del cognato.

 Ad un anno dalla morte di Leonardo Marsiglia le indagini sono ancora in corso, il fascicolo è nelle mani del pubblico ministero della Procura di Brindisi Livia Orlando. Nella vicenda è indagato il comandante del peschereccio, un uomo di Monopoli. Il magistrato ha raccolto tutti gli elementi per ricostruire cosa è accaduto in quei terribili minuti e quali le responsabilità. La famiglia Marseglia è difesa dall’avvocato Cinzia Cavallo . “Siamo fiduciosi, ormai è passato un anno dalla morte di Leonardo – spiega il legale – attendiamo ancora la conclusioni le indagini, ora tutti gli atti sono secretati, dopo di che potremo anche presentare istanza per un risarcimento alla famiglia”.

Leonardo aveva solo 58 anni, era un dipendente Ata e lavorava presso la scuola elementare di Bozzano. “Un padre meraviglioso e un marito perfetto – racconta la moglie Lucia – era una persona solare e serena, difficilmente si arrabbiava. Amava la vita e la sua famiglia. Faceva tutto per noi”.

Il 28  agosto scorso i suoi parenti e gli amici lo hanno ricordato con la celebrazione di una messa in mezzo al mare officiata da don Mimmo Roma. Con le barche si sono recati esattamente sul luogo dell’incidente, hanno pregato per lui, e alcuni amici  sommozzatori hanno posato una targa con la sua foto in fondo al mare. Perché è qui che Leonardo resterà per sempre. Nel mare della sua città che tanto amava. “A Leonardo dai sommozzatori di Brindisi. Resterai sempre con noi”.

Lu. Po.

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