Fatta la graduatoria ma non ci sono disponibilità: su 417 aventi diritto solo 60 case

BRINDISI – (da il7 Magazine) Sessanta alloggi popolari per soddisfare la richiesta di quattrocentodiciasette aventi diritto, questa la disponibilità del Comune di Brindisi per far fronte all’emergenza abitativa, entro la fine dell’estate la consegna. La graduatoria definitiva è stata approvata e pubblicata la scorsa settimana dopo il sorteggio tra tredici gruppi di persone a pari merito. Una selezione che ha lasciato l’amaro in bocca a parecchia gente, un diritto acquisito attraverso gli anni di attesa che in ogni caso è stato rideterminato attraverso un’estrazione. Per stessa ammissione dell’amministrazione, non tutti sono stati soddisfatti del risultato ma per il Comune di Brindisi era l’unica strada democratica per mettere ordine nell’ufficio patrimonio e casa ed al contempo salvaguardare i diritti di tutti.  “L’essere riusciti a chiudere il bando casa del 2016 che languiva nei cassetti ha rappresentato un risultato che dovrebbe rendere chiaro l’obiettivo generale: riuscire a rendere un settore seduto, perché privo di risorse umane, a settore cardine di una comunità, per salvaguardare il diritto ad avere un tetto sulla testa, richiamato dall’articolo 47 ed in ripetute sentenze della Consulta- spiega l’assessore al Bilancio ed al Patrimonio Cristiano D’Errico- Tra coloro i quali hanno partecipato al bando non tutti saranno contenti della propria posizione in graduatoria; pochi riusciranno ad ottenere una casa nell’immediato perché pochi, pochissimi sono gli immobili liberi”. Resta, dunque, il problema della disponibilità, il Comune di Brindisi ha chiesto aiuto anche ad Arca Nord Salento, l’Agenzia immobiliare della Regione Puglia. Attualmente a disposizione dell’amministrazione vi sono cinquanta nuovi  appartamenti alla Torretta in via di consegna ed un’altra decina di Arca Nord. Sessanta a fronte di quattrocentodiciasette richieste. Questo primo blocco sarà assegnato entro la fine dell’estate. Nonostante i numeri non sono esaltanti, con gli appartamenti della Torretta finalmente, dopo oltre 40 anni, si metterà la parola fine allo scempio di Parco Bove. A queste famiglie, circa trenta, saranno assegnati altrettanti alloggi nel complesso immobiliare della Torretta, gli altri venti alloggi saranno assegnati ai primi aventi diritto in graduatoria. Nel frattempo il Comune sta procedendo con le verifiche al fine di individuare eventuali altre occupazioni abusive. “Ma un altro obiettivo importante che si sta perseguendo – aggiunge D’Errico – è la verifica della permanenza dei requisiti in chi, a suo tempo, ha ottenuto l’assegnazione di immobili comunali e la verifica di eventuali occupazioni abusive. Solo così, sottolinea l’assessore- si potranno liberare appartamenti da assegnare a chi, con diritto, è inserito in posizione utile in graduatoria. Solo così potrà essere vinta la compressione del diritto da parte di chi con la prepotenza sottrae quei beni alla disponibilità dei più deboli”.

Anche il bando mobilità, annuncia l’assessore “è un obiettivo presto raggiungibile per eliminare le condizioni di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli alloggi pubblici e di disagio abitativo di carattere sociale. Molto lavoro attende ancora l’ufficio patrimonio e casa: censimento immobili, bando mobilità, sanatoria, subentri. Per questo ringrazio chi, come la dirigente, dottoressa Macchitella, e tutti i suoi collaboratori, sarà ancora una volta capace di ribadire capacità impegno, entusiasmo, avendo condiviso con l’amministrazione la volontà di trasformare il settore patrimonio e casa in uno dei settori virtuosi di questo comune. Ed è anche l’occasione per ringraziare la collaborazione dell’Arca Nord Salento che insieme alla Commissione ha permesso la chiusura del Bando”. L’articolo 4 della legge regionale numero 10 del 2014, inoltre, prevede che il bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale sia adottato con cadenza almeno quadriennale. “Dunque- conclude D’Errico- al fine di favorire chi ha visto mutare in peggio la propria situazione socio-abitativa e nel rispetto della norma, nel 2021 si prevede la pubblicazione del nuovo bando”.

Vita difficile per chi invece è rimasto fuori dalla graduatoria, in particolare per quelle famiglie che pur risiedendo nelle baracche di Parco Bove non sono riuscite a sanare la loro posizione e come abusive sono state costrette non solo a lasciare dopo anni i loro alloggi per ordine del Tribunale di Brindisi, ma ad oggi non hanno ancora trovato una soluzione abitativa. Cinque nuclei famigliari sono stati sgomberati nel mese di luglio e nonostante la disponibilità del Comune di Brindisi a pagare loro il canone di affitto per un’altra casa, nessuno è riuscito a trovare un immobile in locazione. “I proprietari degli appartamenti non sono disponibili ad affittare i loro immobili a queste persone, perché l’impegno del Comune non garantisce la puntualità nei pagamenti del canone” spiega un agente immobiliare. Benchè l’amministrazione pubblica sia disponibile a dare il contributo per la locazione, il notorio ritardo con il quale poi viene erogato scoraggia gli affittuari. Così le famiglie sono costrette a trovare soluzioni alternative. In particolare quelle cinque di Parco Bove hanno dovuto chiedere accoglienza ad amici e parenti, in un caso essere anche ospitati in un residence a spese dell’amministrazione pubblica. Soluzioni provvisorie che purtroppo non risolvono il problema. Nel frattempo il Comune di Brindisi pensa che liberando l’area di parco Bove si possa bonificare e pensare di realizzare un nuovo complesso abitativo. Una chimera, se si dà un’occhiata ai bilanci finanziari dell’amministrazione, eppure qualcuno ci spera. Da qui l’idea di mettere in vendita 560 alloggi di proprietà comunale. ’idea è quella di recuperare somme da investire nell’edilizia abitativa per cercare di tamponare l’annosa emergenza che da anni si trascina nel settore Patrimonio e Casa. Per fare questo, al termine di un lungo censimento sono state individuate 560 abitazioni, attualmente occupate da legittimi assegnatari, che in qualche modo sarebbero state facilmente monetizzabili e vendute senza una perdita del valore di costruzione. Con la campagna di vendita degli immobili a destinazione uso abitativo, che era già stata inserita nel piano di alienazione, si spera, quindi, di dare una opportunità in più tanto agli inquilini , che potrebbero acquistare l’abitazione in cui risiedono a prezzo di costo, tanto al Comune che potrebbe recuperare nuove somme.  “Sulla campagna di vendita del patrimonio immobiliare ci tengo a chiarire che nulla ha a che fare con il risanamento del bilancio del Comune- ha detto D’Errico- I proventi, infatti, saranno utilizzati per gli investimenti sul patrimonio immobiliare, inclusa la costruzione di nuovi alloggi su Parco Bove”.

Lucia Pezzuto

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