Lavoratore invalido licenziato durante il Covid, la FIOM CGIL: “L’azienda non merita aiuti dallo Stato”

BRINDISI- Lavoratore invalido licenziato in tronco, la CGIL : “Un’azienda così non merita aiuto dallo Stato”. Licenziato su due piedi un lavoratore  invalido a contratto indeterminato part-time subito dopo il rientro dalla cassa integrazione, nonostante il tassativo divieto di licenziamento previsto dalla procedura COVID 19 e da tutte le normative e contratti vigenti, lo racconta la Fiom CGIL di Brindisi. “La situazione occupazionale nel nostro paese è senz’altro molto difficile a causa del Coronavirus, ma se a questo si aggiunge la punitiva iniziativa unilaterale di una proprietà che si accanisce su un lavoratore capofamiglia diversamente abile, ogni tentativo di paziente mediazione sindacale tesa a riportare il rispetto dei diritti dei lavoratori con incontri in Confindustria, diventa inutile- dice la CGIL- L’azienda tramite il suo avvocato di fiducia, preavvisa di licenziamento il suo dipendente, facendo tabula rasa di ogni legge in materia”. Per la FIOM CGIL Brindisi,  una azienda che si comporta in questo modo non dovrebbe ricevere alcun aiuto economico dallo STATO, venendo meno il primo requisito, che gli aiuti vanno indirizzati al mantenimento dell’occupazione e non già al licenziamento dei lavoratori (in generale e degli invalidi in particolare).

BrindisiOggi

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