BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Monumenti brindisini senza servizi igienici, turisti e pellegrini alla ricerca di un bagno. Il tempietto San Giovanni e il Monumento al Marinaio, alcuni dei monumenti storici più visitati della città di Brindisi sono sprovvisti di servizi igienici, file di turisti e pellegrini in difficoltà “nel momento del bisogno”. E’ quello che accade puntualmente ogni qualvolta questi monumenti aprono i cancelli per accogliere i visitatori. Tempietto San Giovanni è una chiesa romanica che si trova nel cuore del centro storico di Brindisi, pur essendo chiusa al culto è visitabile, rientra nel circuito dei monumenti più visitati da coloro che percorrono la via Ellenica che da Matera porta a Brindisi. L’associazione e le Antiche strade che si occupa dell’accoglienza puntualmente si ritrova con il problema di dover indirizzare i pellegrini verso altri luoghi ogni qualvolta qualcuno chiede di poter utilizzare un bagno. “Ci occupiamo dell’accoglienza dei pellegrini- racconta Rosy Barretta, presidente dell’Associazione Brindisi e le Antiche Strade- decine di persone che percorrendo la via Ellenica si ritrovano a Brindisi per visitare i nostri monumenti, persone che hanno percorso chilometri ma che quando arrivano qui da noi hanno la difficoltà di trovare i servizi igienici. E’ una situazione a dir poco incresciosa, perché in caso di necessità, se ci troviamo nei pressi del Tempietto di San Giovanni, dobbiamo indirizzare le persone a Palazzo Nervegna o chiedere la cortesia al titolare del negozio di souvenir che si trova difronte o addirittura alle gente che risiede nella zona”. Sino allo scorso anno i visitatori bussavano alla porta di Fortunata Savina, un’anziana signora purtroppo scomparsa lo scorso aprile, la cui abitazione si trovava a ridosso della chiesa. “E’ accaduto tante volte che la gente bussasse alla sua porta. La signore è sempre stata gentile e disponibile- racconta Rosy Barretta- ma ogni tanto non nascondeva il suo disappunto, si preoccupava del fatto che degli sconosciuti entrassero in casa, ciò nonostante non ha mai negato il suo aiuto”. Spesso i turisti si rivolgo anche al negozio di souvenir che si trova a qualche metro di distanza. Qui il titolare, Fabrizio Di Rienzo, permette alla gente di poter utilizzare i servizi igienici della sua attività. Anche in questo caso non è una situazione felice vedere la gente in difficoltà, senza considerare il vincolo degli orari. Il Tempietto San Giovanni è aperto tutti giorni dalle 9.00 alle 20.50, ad esclusione del giovedì. Se qualcuno dovesse aver bisogno durante il primo pomeriggio, quando il negozio di souvenir è chiuso, la situazione diventa più complicata. “Arrivano decine di pellegrini- dice ancora Rosy Barretta- l’accoglienza viene fatta nel giardino della chiesa. Qui allestiamo delle tavole imbandite dove i nostri ospiti possono degustare piatti tipici della nostra tradizione, è un momento conviviale e la gente apprezza molto. Ma poi mancano le cose basilari. La nostra associazione ha anche vinto un bando, Riusa Brindisi, per il quale la sede dell’accoglienza dovrebbe essere lo spazio delle ex Scuole Pie ma ad oggi non sono stati formalizzati gli atti e questo non ci permette di poter condurre i pellegrini in un luogo più accogliente fornito di servizi igienici. Che il Tempietto non li abbia non sorprende , è un monumento molto antico eppure una soluzione ci sarebbe”. Quando Rosy Barretta parla di soluzione si riferisce ad una casa a cannizzo che si trova proprio a ridosso della chiesa. Si tratta di una proprietà privata inutilizzata per la quale più volte l’Associazione ha suggerito al Comune di Brindisi di acquistarla per realizzare quei servizi tanto necessari. Con un investimento minimo si potrebbe far tanto. “Si potrebbero realizzare i bagni ma anche una piccola caffetteria- dice la Barretta- sarebbe un servizio utile non solo per i turisti ma anche per i custodi che si occupano del monumento”. Già i custodi, la difficoltà di non avere servizi igieni è anche loro. I dipendenti della Multiservizi, società partecipata del comune di Brindisi, che si occupano di aprire e chiudere il Tempietto e custodirlo hanno anche loro delle necessità ed ogni qualvolta si presenta il problema sono costretti a chiudere l’accesso al monumento ed a recarsi a Palazzo Nervegna. Una situazione a dir poco incresciosa che costringe gli operatori ad allontanarsi dal luogo di lavoro, seppur per giusta causa. “Dobbiamo chiudere e mettere il cartello: torno subito- dicono- se nel frattempo viene qualcuno è costretto ad aspettare. Ci dispiace ma se è necessario non se ne può fare a meno. Quando è possibile si chiede la cortesia al negozio di souvenir , ma anche chiedere sistematicamente l’uso del bagno a queste persone alla fine diventa antipatico. Non abbiamo scelta”. Ogni giorno il Tempietto di San Giovanni al Sepolcro è preso d’assalto da turisti e pellegrini, in particolare durante la stagione estiva, ora immaginate il via vai di persone e quante di loro possono avere la necessità di utilizzare i servizi igienici e dire che il Ministero dei beni Culturali, qualche anno fa pubblicava una circolare con la quale si specificava la necessità di rendere accessibili tutti monumenti visitabili e nono riferendosi all’abbattimento delle barriere architettoniche ma anche ai servizi che questi luoghi devono offrire ai loro visitatori. Senza contare che quando si parla di luoghi aperti al pubblico, basta vedere i locali commerciali vi sono regolamenti ben più rigidi che consentono di avere un numero di clientela commisurato ai metri quadri disponibili per i servizi igienici. Ma il Tempietto di San Giovanni al Sepolcro non è l’unico a soffrire di questa pecca , basta spostarsi sull’altra sponda del porto per scontrarsi lo stesso problema in un monumento di costruzione più recente ma di altrettanta importanza: il Monumento al Marinaio. Anche qui non vi sono servizi igieni ed anche qui turisti e custodi del bene sono costretti a ricorrere a soluzioni alternative ogni qualvolta si presenta la necessità. Il Monumento al Marinaio, con la sua imponenza sovrasta il porto interno della città di Brindisi, impossibile non vederlo. E’ aperto tutti giorni dalle 10.00 alle 18.00, ad esclusione del mercoledì. E’ meta preferita non solo dei turisti ma anche di intere scolaresche che ogni anno studiano attraverso visite guidate la storia della città. Anche in questo caso guai a chiedere di utilizzare i bagni, persino i bambini si devono adeguare a meno di non raggiungere “correndo” il parco giochi più vicino, ovviamente quando anche questo è aperto, in alternativa c’è lo storico bar “La Capannina” che trovandosi a qualche centinaia di metri spesso e volentieri si ritrova a dover mettere a disposizione i propri bagni per i casi davvero urgenti. Anche qui la situazione che si viene a creare è davvero incresciosa. “E’ sempre stato così- dicono i custodi del monumento- Se si ha bisogno è necessario spostarsi nel parco giochi. Qui vi sono bagni aperti al pubblico e quelli riservati ai diversamente abili, chiusi con la chiave che ha il custode. Non ci sono molte alternative”.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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