BRINDISI- Nessuna sentenza potrà restituire Melissa, nessuna condanna potrà riportare la spensieratezza di quei giorni precedenti al 19 maggio. Ma almeno un poco, oggi, queste ragazze sono felici. Quella felicità intrisa alla rabbia, al dolore. Finita l’udienza sono scoppiate a piangere, lacrime di liberazione. Si sono abbracciate, per sentirsi più forti e meno sole.
Giovanni Vantaggiato è stato condannato per la strage alla scuola Morvillo Falcone: ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi, riconosciuta anche l’aggravante terroristica. Così come avevano chiesto i pm della Dda di Lecce Cataldo Motta e Guglielmo Cataldi, anche se nella richiesta l’isolamento diurno era per tre anni. Con il riconoscimento dell’aggravante terroristica le ragazze potranno avere accesso al fondo per le vittime di terrorismo. Mentre questo per Vantaggiato significa non avere sconti in carcere, né permessi.
In aula questo pomeriggio ad ascoltare la lettura della sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Brindisi c’erano anche i poliziotti e i carabinieri che in quei giorni successivi al 19 maggio hanno lavorato senza sosta per cercare, e trovare poi, dopo 18 giorni il colpevole. Non c’era invece l’imputato. Giovanni Vantaggiato non ha voluto partecipare, ha deciso di non ascoltare la decisione dei giudici.
La Corte presieduta da Domenico Cucchiara, giudice a latere Francesco Aliffi, ha condannato Vantaggiato al risarcimento danni delle parti civili da liquidarsi in sede civile, riconoscendo però il risarcimento a titolo di provvisionale ai genitori di Melissa, alle ragazze ferite e ai loro genitori.
Una sentenza che arriva dopo sei mesi di processo, i tempi della giustizia italiana questa volta sono stati celeri. “Mi sento finalmente libera– afferma Sabrina, una delle ragazze ferite- giustizia è stata fatta”.
Chiedono ora un po’ di tranquillità i genitori di Melissa, anche se nulla tornerà come prima, senza la loro bambina. “Niente e nessuno ci restituirà Melissa– dice mamma Rita- è solo un piccolo granello di sabbia. Cerchiamo ora un po’ di tranquillità. Il dolore è insanabile”. I soldi del risarcimento li daranno in beneficenza. Non li vogliono.
Intanto la difesa di Vantaggiato attende di leggere le motivazioni, l’avvocato Franco Orlando annuncia già ricorso in appello. “E’ una sentenza iniqua- afferma Orlando- faremo ricorso. Sono convinto che sia necessaria una perizia psichiatrica per il mio imputato”.
Il primo grado si è chiuso, con il tribunale di Brindisi stracolmo di giornalisti.
Lucia Portolano