Tre ore per difendere Vantaggiato, domani la sentenza

BRINDISI- Altre 24 ore di tempo e poi potrebbe arrivare la parola fine al processo di primo grado contro Giovanni Vantaggiato, l’uomo reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone. A quasi un mese esatto dal primo anniversario della morte del giovane Melissa  Bassi potrebbe giungere la condanna del suo assassino.  La sentenza della Corte d’Assise di Brindisi potrebbe arrivare nella serata di domani.

L’udienza domani mattina alle 9, che si aprirà con l’arringa del difensore di Vantaggiato, l’avvocato Franco Orlando. Parlerà per circa tre ore, ha previsto oltre  due ore e mezza di difesa per l’imprenditore di Copertino, per cercare il riconoscimento delle attenuanti, per convincere che non c’era finalità terroristica.  Poi seguirà la replica dei pubblici ministeri,  Cataldo Motta e Guglielmo Cataldi, dopo di che la Corte presieduta dal giudice Francesco Cucchiara dovrà scrivere la sentenza.

Dovrà decidere se accogliere la richiesta presentata dai pm della Dda di Lecce: l’ergastolo con isolamento diurno per tre anni e la confisca dei beni sequestrati. E soprattutto dovrà stabilire se esiste l’aggravante della finalità terroristica, così come ha cercato di spiegare in cinque ore di requisitoria la pubblica accusa.

La famiglia di Melissa, papà Massimo e mamma Rita, chiede giustizia. “La Corte in tutto il processo ha sempre dimostrato di avere saggezza– spiega l’avvocato dei Bassi, Ferdinando Orsini, da maggio non solo un legale, ma una persona che non ha mai lasciato soli i due genitori- non ci sarà esultanza, vogliamo solo giustizia. La Corte ha ormai tutti gli elementi per decidere”.

E’ stato lo stesso presidente Cucchiara ad annunciare, alla precedente udienza, la possibilità che la sentenza arrivi nella giornata di domani.  Un processo veloce, durato  sei mesi, impantanatosi solo per l’assenza, per almeno sei udienza, di uno dei testimoni-vittima di Giovanni Vantaggio, Cosimo Parato.  L’imprenditore di Copertino in questo processo deve rispondere anche del tentato omicidio nel 2008 a Parato.

Unione delle due vicende che non è mai  piaciuta al legale dell’uomo di Torre Santa Susanna, l’avvocato Raffaele Missere, che sino alla fine ha contestato l’unificazione dei due procedimenti in un unico processo. Che ha sempre ritenuto che nella vicenda Parato ci fosse un altro complice.

L’imputato domani potrebbe essere in aula, così come accaduto nelle ultime udienze, potrebbe essere lì ad ascoltare il verdetto. Il suo avvocato gli ha consigliato di presentarsi. “Non so se ci sarà- spiega Orlando– per rispetto alla Corte gli ho suggerito di esserci. Ma non lo sento da qualche giorno”

Non mancheranno i genitori di Melissa sempre al primo banco dalla prima udienza, e ci saranno anche loro, le ragazze rimaste ferite. Vogliono giustizia, per la loro compagna e per la loro vita. Segnata per sempre da quel maledetto 19 maggio.

 Lucia Portolano

1 Commento

  1. Per Francesco Palermo…grazie per la segnalazione Ovviamente era un refuso. Era chiaro, e lo si capiva dalla sentenza di primo grado, Grazie comunque e continua a seguirci.
    La Redazione

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