BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Fiumi di marijuana e cocaina dall’Albania in Italia, la Guardia di Finanza di Brindisi smantella una articolata organizzazione e cinque brindisini finiscono in manette. L’indagine parte nel 2017 a seguito di una serie di sequestri sia in mare che sulla terra ferma. Gli elementi raccolti inducono gli inquirenti a svelare il vincolo associativo tra i soggetti indagati. L’operazione San Silvestro prende il nome dal primo maxi sequestro , quello per l’appunto del 31 dicembre 2017 , 605 chilogrammi di marijuana e due arresti. E’ la notte a cavallo tra il 31 e l’uno gennaio gli uomini del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, individuano un velocissimo gommone a largo della costa salentina. I militari intimano l’alt ingaggiando un inseguimento che si conclude con l’abbordaggio dell’imbarcazione, a poche miglia al largo di San Foca di Melendugno, in provincia di Lecce. Il mezzo utilizzato per il traffico illecito, un gommone di colore grigio, lungo 9 metri, con due potenti motori fuoribordo, viene subito condotto agli ormeggi della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Otranto. Mentre il natante viene scortato all’interno del porto il paese festeggia l’arrivo del nuovo anno tra petardi e fuochi d’artificio. A bordo del potente scafo, ovviamente posto sotto sequestro, viene rinvenuto un fucile mitragliatore tipo kalashnikov e due caricatori con 30 proiettili ciascuno e la droga, marijuana confezionata in 76 colli di varie dimensioni del peso complessivo di oltre 1.741 chili che sul mercato clandestino avrebbe fruttato al dettaglio oltre 17 milioni di euro. Gli scafisti, F.M. 25 anni, A.S. 25 anni e O.S. 25 anni, tutti di Valona, vengono arrestati per detenzione e traffico internazionale di stupefacenti, introduzione illegale di armi da guerra e posti a disposizione della competente autorità giudiziaria. Da questo importante sequestro partono le indagini. A tre anni di distanza, a seguito delle indagini, i Finanzieri del Comando Provinciale di Brindisi, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, nei confronti di 9 indagati (di cui 5 in carcere e 4 ai domiciliari) residenti nelle province di Brindisi, Lecce e Bologna. Cinque di questi soggetti sono brindisini, tre finiscono in carcere e due ai domiciliari. La Guardia di Finanza di Brindisi ha eseguito nove attività nell’ambito delle quali sono state denunciate 24 persone , appartenenti all’organizzazione, arrestato 15 responsabili in flagranza di reato, sequestrato complessivamente 3.750 kg. circa di marijuana, 50 kg. di hashish, oltre 1 kg. di cocaina, 1 kg. di eroina, 6 imbarcazione e 3 autovetture. “Si tratta di una organizzazione criminale piuttosto articolata- spiega il colonnello Nicola Bia, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi- dove ciascuno aveva un ruolo ben preciso. Lo zoccolo duro dell’organizzazione era il sodalizio brindisino che aveva contatti con i fornitori di Valona per l’approvvigionamento della droga che una volta a arrivata a Brindisi veniva poi distribuita nel resto della penisola”.
Una volta giunte sulle coste italiane, le partite di stupefacente venivano temporaneamente stoccate sino al successivo trasferimento verso acquirenti finali dislocati su tutto il territorio nazionale. I cinque soggetti brindisini curavano le loro trattative con tre personaggi dell’area balcanica. Nel sodalizio brindisini si distingueva chi aveva il compito di contattare i fornitori, chi si occupava della logistica recuperando i mezzi di trasporto (gommoni e auto), chi reclutava la forza lavoro per scaricare la droga dalle imbarcazioni e chi individuava i depositi per depositarla in attesa di smistarla verso altri mercati per la vendita. “Si tratta di soggetti esperti nei traffici- dice il colonnello Bia- gente che in passato ha trafficato con il mercato delle sigarette, Si tratta di ex contrabbandieri attivi già negli anni ‘90”. Le imbarcazioni cariche di droga arrivano dall’Albania per sbarcare sulle coste brindisine nei presi di Specchiolla, ma quando le condizioni meteo non lo permettevano, venivano dirottate sulla costa di Frigole e Casalabate in provincia di Lecce. Anche qui l’organizzazione criminale brindisina godeva dell’appoggio di altri soggetti salentini. “E’ stata un’attività complessa e difficile- sottolinea Bia- che ha visto impegnati tutti i reparti della Guardia di Finanza”. Il giro d’affari movimentato dal traffico internazionale di droga avrebbe fruttato sul mercato circa 30milioni di euro. Durante le attività di indagine le Fiamme Gialle hanno scoperto che i trafficanti per indicare l’arrivo della droga sulle coste brindisine parlavano di “accoglienza” come se si trattasse di persone . Chi aveva il compito di occuparsi “dell’accoglienza”, ossia di scaricare la droga, percepiva il 15 per cento del valore del prezioso carico. Marijuana, cocaina non solo finivano in Lombardia e nel Lazio ma anche sulle piazze locale, quelle della provincia brindisina. La Guardia di Finanza di Brindisi da ottobre 2017 ad ottobre 2018 è riuscita ad eseguire un sequestro al mese di questi ingenti carichi di droga. Così al termine delle investigazioni, alla luce degli elementi di prova raccolti, la D.D.A. di Lecce nella persona del Sostituto Procuratore, Giovanna Cannalire, è stata richiesta al gip l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita, mercoledì 27 maggio scorso, nei confronti di 9 indagati. L’intera attività è stata svolta in sinergia operativa tra i Comandi territoriali e il Reparto Operativo Aeronavale di Bari, nonché con la collaborazione delle Autorità di Polizia albanesi, per il tramite del Nucleo di Frontiera Marittima della Guardia di Finanza di stanza a Durazzo.
Pezzuto Lucia per Il7Magazine
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