BRINDISI – “Sono tante le voci che si rincorrono in questi giorni circa la decisione da parte dell’amministrazione comunale di “chiudere” il centro di Brindisi e pedonalizzare molte delle sue strade. Una scelta che rischia di essere “imposta” senza le necessarie verifiche ed approfondimenti ma, soprattutto, una scelta che rischia di determinare la vera “chiusura” della città ai suoi stessi cittadini, soprattutto ai giovani, vero investimento per il futuro, ed ai più anziani, caratterizzati da una scarsa mobilità, oltre che a tutti quelli che vivono in Provincia e vedono Brindisi come città Capoluogo e, come tale, luogo d’affari, di incontro e/o aggregazione”. A dirlo in un comunicato giunto sono Confesercenti, Confcommercio, CNA e ADOC Consumatori, che contestano sia il metodo, che il merito di tali decisioni. Nel metodo perché, quando si assumono delle decisioni che coinvolgono una ampia platea di soggetti, rispetto dei ruoli e buon senso impongono che il confronto avvenga su tavoli istituzionali con chi, per storia e funzioni, ha titolo a rappresentare tali categorie di soggetti in un contraddittorio coerente e leale come è sempre stato in passato. Nel merito perché, dopo mesi di chiusura forzata delle attività e dei cittadini, nessuno può permettersi di fare “esperimenti” senza le necessarie verifiche, senza un profondo e serio ragionamento e senza il coinvolgimento di tutti, cittadini, imprese, professionisti e tecnici che, quotidianamente e in momenti diversi della giornata, vivono il centro città. Per queste ragioni, le associazioni, nel rivendicare il proprio ruolo di rappresentanza e di tutela delle PMI, oggi più che mai necessario ed imprescindibile, coerentemente con la loro storia ed i loro valori, hanno deciso di organizzare un’assemblea pubblica, in modo da determinare la reale volontà di chi vive la città e per contemperare le diverse esigenze di chi a vario titolo (per lavoro, per svago o perché ci vive) oggi ha il diritto di ragionare sul futuro del nostro centro storico e sul ruolo di riferimento provinciale che vogliamo per Brindisi. Per queste ragioni chiediamo all’Amministrazione Comunale di evitare fughe in avanti, che sarebbero solitarie e, per questo incomprensibili e di partecipare con noi a tale incontro pubblico. Un incontro al quale chiediamo che partecipino tutte le Associazioni e gli Ordini Professionali presenti sul territorio, senza esclusione alcuna e senza primogeniture, animati solo dalla necessità di evitare errori che già in passato hanno “distrutto” la città, la sua economia e la sua immagine. Un invito a partecipare, a rivendicare quel ruolo di “classe dirigente” che le rappresentanze hanno in tutto il Paese e che in molte città hanno determinato la differenza tra sviluppo e degrado. Un invito a Confindustria, a Confartigianato, alle associazioni degli agricoltori, ai Sindacati dei Lavoratori, agli Ordini egli Avvocati, dei Commercialisti, dei Medici, degli Architetti e a tute le altre Associazioni, per progettare insieme in maniera costruttiva il futuro della nostra Citta. Nei prossimi giorni saranno comunicati i dettagli dell’incontro pubblico
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