BRINDISI – Ancora atti vandalici in città. Questa volta dei teppisti hanno preso di mira la scuola media Kennedy Mameli in via Torretta al quartiere Paradiso. Ingenti i danni all’interno dell’edificio. Devastato l’ingresso dell’istituto e imbrattate con uno spray nero le pareti della scuola. Sono stati rubati due computer, è stato distrutto il laboratorio informatico, buttato a terra qualsiasi cosa, anche le tele dipinte dai ragazzi , e sono state asciato delle scritte ingiuriose sui muri, frasi minacciose ed offensive nei confronti della scuola e degli insegnanti. L’incursione sarebbe avvenuta tra la notte del 19 e 20 maggio. Sul posto per i rilievi questa mattina sono intervenuti gli agenti delle Volanti e il questore di Brindisi Ferdinando Rossi, ed ha fatto un sopralluogo anche il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi. La scuola era chiusa dal 6 marzo.
Questo è il terzo atto vandalico in pochi giorni, prima della scuola ignoti avevano distrutto i dispenser del disinfettate nell’autobus della Stp e danneggiata una struttura del tensostatico Buscicchio di Sant’Elia montata per l’emergenza Covid.
La scuola Mameli già in passato era stata più volte presa di mira, ancora una volta si contano i danni.
“Non è solo un atto vandalico quello subito dalla scuola Mameli al quartiere Paradiso, ma un vero atto di sfida e purtroppo sfiducia verso il mondo della scuola e ciò che rappresenta – afferma il sindaco Rossi – Questa mattina insieme al questore di Brindisi il dott. Ferdinando Rossi, alla dirigente professoressa Marina Nardulli e all’assessore alla Pubblica istruzione Isabella Lettori abbiamo visitato la scuola. Quando accadono queste cose quello che possiamo fare è rialzarci e unirci. A questa scuola destineremo investimenti per le infrastrutture ma occorre di più. Rivolgo il mio appello alla comunità civile, agli abitanti del quartiere Paradiso, al mondo della parrocchia, alle associazioni: tutti e tutte dobbiamo lavorare per colmare questa frattura, dobbiamo comprendere in profondità quanto accaduto e ricucire ogni pezzetto di fiducia. La scuola è un bene comune, lavoriamo insieme”.
Ormai sono decine gli atti di vandalismo compiuti nei confronti delle scuole di Brindisi. I danni sono ingenti e nessuno dei responsabili è stato assicurato alla giustizia. Ogni volta assistiamo alle giuste condanne delle autorità ed agli appelli di sensibilizzazione verso la società civile. Non sarebbe però il caso di piazzare delle telecamere all’interno delle strutture scolastiche per assicurare alla giustizia questi ladri e teppisti? E poi tale scelta non sarebbe anche più conveniente da un punto di vista economico? Quanto costerebbe installare una telecamera e quanto invece ripristinare i locali e gli arredi distrutti e ricomprare i computer rubati?
Ma visto che succedono sovente questi episodi vandalici, non concepibili , non scusabili e imperdonabili, perché non dotate gli istituti di video sorveglianza Interna ed esterna.
Che squallore, che tristezza , che nausea sentire, a fronte di atti compiuti da LURIDI DELINQUENTI che dovrebbero marcire in catene ai lavori forzati ( anche se del caso minorenni) le solite frasi e espressioni di un buonismo perdonista che tutto assolve, tutto comprende, tutto tollera in nome di un sentimento falso-progressista che cerca di non urtare e/o turbare certe delicate orecchie evocando fiabeschi e futuri scenari di un “volemmose bene” e “rialziamoci a coorte ed abbracciamoci fraternamente”. Mai una frase dura di condanna, mai una richiesta esplicita alla politica di promulgare leggi più severe ed automatismi giudiziari immediati che spediscano , in pochi giorni, questa feccia umana alla giusta pena di punizione e rieducazione ( sempre che vi sia la volontà di beccarli) . Si, si, ci si rivolga alla “comunità civile”, quella che molto probabilmente ha visto e sa chi sono stati i vandali…. e poi magari te lo viene pure a dire. Si, si…aspetta e spera…..