BRINDISI – (da il7 Magazine) “Guardi non c’è neanche una prenotazione”, l’albergatore scorre sul pc i fogli del calendario e sono completamente bianchi sino a metà luglio. Ad oggi le uniche telefonate ed email arrivate negli hotel sono solo di cancellazioni delle vacanze, così che ora tutte le caselle sono vuote. Le prossime settimane saranno decisive per il futuro del turismo in Puglia, e in particolar modo nella provincia di Brindisi che negli ultimi anni ha scalato la vetta regionale per la presenza di turisti. Le grandi strutture alberghiere della provincia sono in difficoltà e combattono tra la voglia di ripartire e gli alti costi per la sussistenza. Sono circa 77 gli alberghi in tutta la provincia che attendono di conoscere le nuove disposizioni in merito agli spostamenti. Tra le regioni italiane la Lombardia è quella che ha sempre portato più turisti da queste parti, e tra i paesi europei è la Germania quella con maggiore interesse a questo lembo di terra. “Prenotazioni cancellate sino a metà luglio – spiega Alessandro Semeraro, titolare dell’hotel La terra nel centro di Ostuni – da qualche giorno stiamo ricevendo telefonate di qualche turista del nord, ma anche del Regno unito e della Germania. Si tratta solo di richieste di informazioni. Speriamo di poter dare presto delle risposte certe. È chiaro che per questa estate bisognerà puntare sul mercato italiano”. Gli albergatori sperano di recuperare il 30 per cento del fatturato di quest’anno tra fine luglio e metà novembre”. Semeraro gestisce anche una masseria e dieci ville. Ed è proprio su queste ultime che si sta riversando l’interesse del turista.
“Questa ultima opzione – aggiunge l’imprenditore – è quella che viene preferita per questa stagione, ma anche per le ville non ci sono ancora prenotazioni. Sono comunque convinto che se diamo il giusto segnalare sulla sicurezza sanitaria anche gli hotel potranno ripartire ”. Il problema fa notare Semeraro è il blocco del traffico aereo. L’aeroporto del Salento è ancora chiuso e non ci sono voli né nazionali né internazionali. Questione che viene ribadita anche dal presidente di Federalberghi della provincia di Brindisi Pierangelo Argentieri. “Bisogna firmare dei protocolli con gli stessi standard di sicurezza con altri paesi europei se vogliamo far ripartire il turismo estero – afferma il presidente di Federalberghi – gli hotel riaprono ma si tratta di un’apertura al buio”. Argentieri gestisce due hotel: Palazzo Virgilio nel cuore di Brindisi, e Tenuta Moreno nelle campagne tra Mesagne e Latiano. Anche qui nessuna prenotazione per ora, solo cancellazioni. I due hotel sono rimasti comunque aperti in questi mesi di emergenza Covid, le stanze erano quasi tutte le vuote, c’era solo qualche trasfertista rimasto sul territorio per lavoro. “Le strutture si aprono se c’è la domanda – aggiunge Argentieri – è al momento non c’è. Tenere aperto un albergo richiede dei costi fissi altissimi compreso il personale, per questo abbiamo chiesto alla Regione di sostenere le aperture con un’integrazione al reddito per lo staff. Non serve solo la cassa integrazione, ma abbiamo bisogno di pagare gli dispendi a chi lavora per offrire un servizio anche in hotel quasi vuoto”. Intanto si prepara a riaprire anche il Rivamarina resort, una delle più grande strutture della zona con 450 camere. L’apertura rispetto agli scorsi anni è slittata di oltre due mesi, si riparte il 21 giugno. Il titolo Vincenzo Di Roma, presidente dell’associazione Albergatori di Carovigno, è ottimista: “Contiamo di occupare il 70 per cento del resort, lavoreremo con gli italiani (da sempre i nostri clienti provengono per l’ 83 per cento dall’Italia) – dice – l’unica cosa che mi preoccupa sono delle forzatura sulla sanificazione, ma ci stiamo già attrezzando”. Per Di Roma la Puglia è avvantaggiata perché raggiungibile in autostrada. “Questo aiuterà molto le nostre strutture – aggiunge – le famiglie potranno mettersi in auto e raggiungerci senza nessun problema e senza punti di assembramenti, a differenza di Sardegna e Sicilia”.
Intanto è pronto il protocollo Inail che dovrà essere adottato dalle strutture alberghiere per questa nuova fase dell’emergenza Covid. Le disposizioni prevedono la presenza di un dispenser gel disinfettante ad ogni entrata ed in ogni piano.
Reception: obbligatoria la mascherina per il personale addetto, e distanza di sicurezza di un metro tracciando linee sul pavimento o se impossibilitati apponendo un pannello di plexiglass per protezione. Al cambio turno disinfettare la postazione. Agevolare il cliente nella procedura di check in facendosi inviare i documenti prima dell’arrivo, con check in online oppure lasciando andare in camera il cliente e trattenendo i documenti per restiruirli a registrazione completata. Gel disinfettante per gli ospiti in ogni postazione.
Pulizia camere: la stanza deve essere disinfettata con prodotti specifici a base alcolica in tutte le superfici che non necessitino di trattamenti speciali, interruttori, telecomandi, cassaforte, prese, frigo bar oltre a mobili e bagno. Obbligatoria la mascherina per il personale, mentre i guanti vanno cambiati al termine della pulizia di ciascuna stanza. La biancheria sporca dovrà stare distante dal carrello che trasporta la biancheria pulita. Cuffia e grembiule usa e getta facoltativi. Non si fa nessun riferimento a protezioni particolari per il letto o per i cuscini ma si richiede di eliminare qualsiasi elemento decorativo che non può essere sanificato quotidianamente come tappeti, runner fondo letto o cuscini decorativi in genere.
Ristorante: il ristorante potrà svolgere normale servizio, il personale di sala dovrà servire al tavolo con mascherina e guanti e i tavoli dovranno essere sistemati in modo che tra un ospite e l’altro ci sia la distanza di almeno 1 metro fatto salvo per i nuclei famigliari o per più persone che condividono la stessa unità abitativa. Il menù cartaceo è vietato, si consiglia di utilizzare il menù online consultabile dal proprio telefonino.
Comunicazione: è obbligatorio comunicare tramite cartelli o schermi le misure adatte ed i giusti comportamenti da tenere dentro la struttura al fine di limitare i contagi.
Collaboratori: I collaboratori dovranno essere informati sui vari rischi ma non c’è l’obbligo di aggiornare i corsi sicurezza. L’obbligo è di fornire i DPI a tutti i collaboratori e di tenere un registro con e norme adottate per rispettare la linea guida. Misurazione della temperatura corporea tutti i giorni prima di iniziare il turno con un registro data/temperatura/nome firmato dal collaboratore.
Lucia Portolano
Signori , non disperate ( sebbene ne abbiate di validi motivi per farlo.) .I turisti torneranno : la Puglia offre un mix di bellezza e di facilità di essere raggiunta soprattutto via gomma che non hanno altre regioni ( come affermato nell’articolo) . Magari non sarà una stagione prospera come le precedenti, ma andrà discretamente. Vi auguro il meglio: per voi, per i vostri dipendenti, per la vostra impresa , per la nostra terra.