INTERVENTO/Da diverse parti continuano le proteste e le lamentele per il modo in cui alcune banche corrispondono – o non corrispondono – al ruolo richiesto al ‘sistema’ dal decreto liquidità. Vengono segnalati dinieghi di concessione dei finanziamenti fino a 25000 euro assistiti da garanzia pubblica per una asserita mancanza di liquidità oppure perché non si aderisce all’accordo ABI – Governo sull’erogazione dei prestiti in questione. In altri casi sono la lunghezza dell’iter procedurale e la complessità della documentazione richiesta che vengono contestate dai richiedenti i finanziamenti, la gara di solidarietà ha salvato alcune famiglie dal morire di fame, ma il direttore di filiale, il responsabile delle delibere, la banca stessa comprende perché la partita iva chiede un finanziamentoo cessione del credito? Nelle altre Nazioni le partite iva hanno ricevuto denaro a fondo perso, in Italia si chiedono finanziamenti per poter riaprire ed affrontare la crisi, mentre in Italia c’è gente che si suicida la banca con i suoi giochetti manda dinieghi ad aziende senza un motivo fondato, sicuramente questa gente con il potere bancario non si rende conto della problematica che c’è nelle case dei imprenditori e delle famiglie, alla fine faccio una considerazione che questi dirigenti bancari sono senza scrupoli. Insomma, per le imprese l’accesso al credito del Decreto liquidità appare piuttosto difficile e pieno di problemi, a fronte di banche che invece utilizzano lo strumento a proprio vantaggio. Già ieri sera le Iene hanno fatto un ottimo servizio contro le banche. Pertanto, per il ruolo Nazionale che ricopro nella Fenailp, chiedo un incontro con i media, giornali e televisioni per spiegare, carte alla mano, le difficoltà che creano le banche locali: bisogna intervenire immediatamente in modo che il nostro caro Presidente Conte trovi un rimedio per questa orribile situazione: porteremo questo problema anche al carissimo Presidente Emiliano.
Domenico Altavilla
Consigliere Nazionale Fenailp
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