BRINDISI- Quattro nuovi contagi all’interno del reparto di Pneumologia dell’ospedale Perrino di Brindisi, positivi al Covid, un medico, due infermieri e un operatore sanitario. La denuncia arriva dal sindacato Cobas di Brindisi che ancora una volta si rivolge al direttore generale , Giuseppe Pasqualone , e all’Amministratore di Sanitaservice, Flavio Roseto, portando le istanze di alcuni lavoratori del reparto: “alcuni lavoratori del reparto di pneumologia chiedono uno stop alle attività del reparto , anche perché stremati dai turni di lavoro che con il Covid-19 sono diventati estremamente pesanti- dice il sindacato- Chiedono l’attivazione dei container dedicati alla terapia intensiva allo scopo di allentare la pressione nei reparti sotto stress”. Il sindacato, poi, punta il dito su quella che considera “una scelta infelice” l’aver reso il Perrino Ospedale Covid19 per la promiscuità di attività covid19 e con attività non_covid19. “In assenza di un filtro d’ingresso col quale i pazienti richiedenti prestazioni non covid-19 venissero sottoposti a tampone, quanto accaduto era facilmente prevedibile- dice il sindacato- Ogni paziente che non sia stato testato preventivamente, in urgenza o no, deve trovare personale sanitario protetto come se si trattasse di un caso positivo. Solo così è possibile evitare il protrarsi di infezioni a carico dei lavoratori della sanità”. La preoccupazione del Cobas è legata anche alla ripresa delle attività. Ad esempio da domani riaprirà il reparto di Medicina generale. “Questo riguarda tutte le attività sanitarie che andranno a riprendere nelle prossime settimane. Il virus non ha cessato di circolare- conclude- Tutti i pazienti possono essere positivi fino a prova contraria ed il contatto stretto con medici, infermieri e altre figure presenti in sanità deve avvenire con protezioni individuali e misure di sicurezza organizzative come per pazienti positivi. Questo impone non solo la logica di fronte ad un agente biologico contro il quale non ci sono armi terapeutiche o vaccinali ma anche la stessa normativa sulla sicurezza per la quale al lavoratore deve essere fornita la massima protezione possibile”.
BrindisiOggi
Almeno si riuscisse ad evitare gli accessi inutili…è possibile che nel 2020 e in piena pandemia sia necessario recarsi di persona in Ospedale per ritirare un semplice referto di pap-test? Non si può mandare una mail? Roba da terzo mondo