BRINDISI – Il malcontento tra i parrucchieri, quelli che hanno rispettato il blocco totale delle attività commerciali, comincia a farsi sentire ed è Danilo Bianco, presidente regionale della federazione italiana barbieri, a voler comunicare al Presidente Emiliano la frustrazione e il disagio che la sua categoria sta vivendo in questi giorni di quarantena.
I negozi di parrucchieri del brindisino, come da decreto, dall’11 marzo sono stati costretti a chiudere battenti, perché in piena emergenza Covid-19 non possono garantire un’adeguata distanza di sicurezza e non rientrano negli esercizi commerciali riconosciuti come essenziali. Ciò che sta succedendo, secondo quando riporta Danilo, è che alcuni dei suoi colleghi stiano lavorando ugualmente in barba al decreto. È per questo motivo che il proprietario di “R&D Rino e Danilo Hair Stylist” ha deciso di scrivere una lettera, che ha immediatamente inviato all’indirizzo e-mail del presidente Michele Emiliano, con la speranza che possa attuare sul territorio dei controlli più serrati che tutelino la sua categoria e soprattutto chi sta rispettando tutte le regole imposte per questa prima fase della battaglia contro il Coronavirus. Danilo conclude con una piccola speranza: quella di poter aprire finalmente le serrande alla fine di questa fase, che si dovrebbe concludere il 4 maggio prossimo
“Egregio signor PRESIDENTE EMILIANO,
le scrivo in veste di presidente REGIONALE per la F.I.B. (federazione italiana barbieri) , ma soprattutto come barbiere brindisino e padre di famiglia. Da pugliese non posso che non ringraziarla per l’impegno che ci mette per il bene della nostra tanto amata REGIONE PUGLIA. Vorrei però metterla a conoscenza di un grande e inestimabile danno che la nostra categoria sta affrontando e si troverà ad affrontare nelle prossime settimane e nei mesi a venire. Purtroppo ci sono già famiglie che non hanno più da mangiare, padri di famiglie che non sanno più come mettere un pasto a tavola per i propri cari e questa è la più grande umiliazione morale che un uomo possa ricevere dalla vita. La nostra categoria ha abbassato le serrande delle attività giorno 11 marzo e fino al 4 maggio saranno esattamente 54 giorni di blocco totale. Purtroppo un blocco solo riguardanti gli incassi, le entrate, ovvero ciò che ci permette di portare avanti le famiglie, mentre ci troviamo comunque a dover far fronte (come lei ben sa) a tutti gli impegni familiari e attinenti alle attività. Ma realmente c’è un problema molto più grande e grave, ovvero quello dello sciacallaggio del lavoro nero soprattutto in questo periodo dove nessuno appartenente alla nostra categoria dovrebbe lavorare. Purtroppo è inevitabili uscire per i beni di prima necessità, e le posso garantire che almeno il 40% degli uomini ha i capelli tagliati, ovviamente non mi riferisco al classico fai da te. Problema che affligge l’ITALIA intera. Concludo chiedendo la ripartenza giorno 4 maggio e che non ci sia la possibilità di un ulteriore slittamento della ripartenza, perché vorrebbe dire non dare più la possibilità a tutti di rialzare le serrande, in molti non potrebbero più farlo, sarebbe catastrofico. Chiediamo di ripartire con tutte le accortezze e attenzioni necessarie che saranno stabilite da chi di competenza, anche se questo vorrà dire fare un altro sforzo economico da parte nostra in questo momento già difficilissimo e giustamente chi in fase di controllo non si sia attenuto sarà punito e sanzionato come la legge prevede, senza attenuanti. Ripartire giorno 4 maggio, darci la possibilità di rivedere la luce infondo al tunnel, la possibilità di guardarci nuovamente allo specchio e non sentirsi umiliati senza il nostro lavoro che ci dona dignità”.
Alberta Esposito
Buongiorno ,sono molto daccordo nella sua lettera al presidente della regione Puglia Emiliano..e spero che via dia il consenso..e lo spero x tt voi barbieri pugliesi.
Io sono un barbiere che vive e lavora a Milano ben 48 anni sono di origini pugliesi dove ho ancora le mie vive radici ,ho presentato anch’io un articolo,lo stesso problema e proposta come poter ricevere con tanta sicurezza il cliente all’assessore del welfare della lombardia Gallera,ma nn ho avuto riscontro. E così ho anche publicato sul corriere della della sera del 10 aprile pag.33 una lettera..ho ricevuto molta solidarietà da molti colleghi di tt italia..ma spero che qualcuno più in alto abbia letto la mia proposta..qui prtpo a Milano nn si sa ancora nulla…speriamo al più presto di poter ricevere nei nostri saloni nostri affezionati clienti,e cominciare a vivere come persone maestre del nostro mestiere. Auguri e buon lavoro ,ha noi caro.L.V.