MESAGNE- Il centro di analisi private Apuglia Diagnotic pronto da lunedì ad effettuare esami per il Covid 19. Dopo la polemica con la Asl e le tante richieste di tampone per verificare il contagio da coronavirus Apuglia Diagnotis ha deciso di effettuare le analisi autonomamente utilizzando test rapidi su sangue periferico certificati IVD per l’identificazione delle IgG ed IgM. Attraverso il cosiddetto pungidito, bada bene non con tampone buccale come viene utilizzato dalla Asl, si effettua un prelievo del sangue attraverso il quale è possibile stabilire se il paziente sia affetto meno dal virus. “Il metodo ha le certificazioni e quindi siamo autorizzati ad eseguire il test- ha riferito il dott. Francesco Murri portavoce dell’Apulia Diagnotistic- ma non ha ancora l’autorizzazione dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità”. I test, che dovrebbero partire da lunedì prossimo, hanno un costo che si aggira intorno ai 35 euro cadauno. Gli interessati dovranno telefonare al centro analisi e prenotare, l’esito è garantito nell’arco dei 15 minuti. “Stiamo mettendo appunto un piano per l’accoglienza degli utenti- ha spiegato Murri- pensiamo di utilizzare il cosiddetto “metodo coreano”. Le persone potrebbero arrivare nel parcheggio e senza scendere dall’auto possono fare tranquillamente il test. In questo modo si eviterebbero assembramenti. Al momento abbiamo una disponibilità di 200 kit ma se è necessario provvederemo a recuperare gli altri”.
BrindisiOggi
credo che in “tempo di GUERRA” come quella contro covid 19 si debbano assumere poteri speciali e REQUISIRE STRUTTURE idonee ad affrontare l’emergenza. o no? QUI CORRIAMO IL RISCHIO DI MORIRE TUTTI QUANTI!!!!!
Ora si scatenerà il coro di prefiche falso-democratiche e ipocrito-buonistiche che grideranno, strappandosi capelli e brandelli di vestiti da dosso, alla presunta”privatizzazione” della sanità pubblica. D’altronde non c’è da meravigliarsi: un parlamentare nominato e soltanto DIPLOMATO ( che quindi non capisce NULLA di sanità pubblica o privata che sia) ha auspicato come prossima riforma il ritorno alla sanità dello Stato, alla sanità dei soviet tutta centralizzata nelle oscure stanze romane, dove appalti, nomine ed intrallazzi verranno tutti decisi nei comintern di partito. Praticamente la sanità calabrese, sicula, campana o pugliese emigrerà al Nord andando a distruggere il sistema sanitario del Nord che, ahimè, è l’unico che funzioni in maniera decente. Naturalmente, mafia, camorra e ndrangheta sentitamente ringraziano tutti i partiti e movimenti sostenitori e propugnatori della sanità pubblica e li riconoscono come loro grandi sponsor e promotori.