Italo egiziano trattenuto in un carcere della Libia, l’appello della famiglia

TORRE SANTA SUSANNA-Non sia hanno notizie di un italo egiziano trattenuto in Libia da 10 giorni. L’uomo, Mohamed Abon Hashima, 31 anni, sposato con una ragazza di Torre Santa Susanna e padre di un bimbo di 4 anni, sarebbe rinchiuso in un carcere. Il 31enne, con doppia cittadinanza egiziana ed italiana, era partito per raggiungere il fratello minore in Libia dove lo attendeva per lavorare. Mohamed ha telefonato alla famiglia in Egitto  per dire che era trattenuto contro la sua volontà in un carcere di una città non definita. L’uomo ha raccontato di essere stato arrestato ad un posto di blocco per aver esibito il passaporto italiano piuttosto che quello egiziano. Pare che il fratello intervenuto in sua difesa sia stato anche lui arrestato. Dopo di chè la telefonata si sarebbe interrotta senza che l’uomo potesse dare indicazioni sul luogo dove si trovava. I due si lamentavano delle condizioni in cui si trovavano, nella telefonata avrebbero persino parlato di torture. Oggi a Torre Santa Susanna la famiglia preoccupata ha tenuto una conferenza stampa facendo un appello alle istituzioni affinchè intervengano. La Farnesina è stata informata, del caso si sta occupando anche l’associazione Nessuno Tocchi Caino, rappresentata da Giuseppe De Matteis.

Lu.Pez.

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