BRINDISI – Attende ormai da 8 giorni l’esito del tampone. È chiusa in una stanza, lontana da sua figlia di 10 anni e da suo marito. Da giorni chiama per conoscere l’esito del test Covid-19 ma nessuna sa darle una risposta. Angela è una dipendente della Sanitàservice addetta alle pulizie all’ospedale Perrino di Brindisi. Nei giorni in cui è stato scoperto positivo un cardiologo dell’ospedale lei aveva lavorato in Utic. Il 13 marzo ha iniziato ad avere la febbre ed altri sintomi. “Dopo tre giorni ho cercato di contattare i numeri telefonici messi a disposizione dalla Regione – racconta la donna che ha 44 anni – ma non rispondevano. Allora ho chiamato il 112 che mi ha dato un contatto per Brindisi. Il giorno dopo mi hanno fatto il tampone. Era il 20 marzo, ma ad oggi non si conosce l’esito”.
La donna spiega che con la sua famiglia è chiusa in casa, anche il marito, dipendente di un’azienda della zona industriale, ha preso ferie per evitare possibili contagi nel caso in cui lei fosse positiva. “I miei parenti ci portano la spesa a casa- continua Angela – ma aspettare così tanto. Ho letto che a coloro che attendono i risultati dal 20 marzo i tamponi sono stati rifatti. Vorrei portare all’attenzione anche il mio caso. Oggi ho chiamato all’Ufficio igiene per chiedere se ci fossero novità sul mio test, ma nulla. Ho fatto presente anche che ad altri sono stati rifatti i test ma mi hanno risposto che loro non sanno nulla”.
In realtà nella giornata di ieri i tamponi sono stati rifatti, sono almeno 30. Esiti attesi e mai arrivati. Per questo il primario di Medicina dell’ospedale Perrino Gatti, responsabile dei reparti per sospetti Covid, ha fatto rifare i test ai suo pazienti perché non si poteva più aspettare.
BrindisiOggi
indagare sul mancato invio dei risultati, per le eventuali responsabilità, anche penali. il mancato invio ha messo a repentaglio la salute delle persone vicino a quelle sospette, o no?