BRINDISI – Due pazienti sospetti di Covid 19 morti prima che arrivasse l’esito dei tamponi. La coordinatrice provinciale di Forza Italia presenta un esposto al Prefetto di Brindisi ed al Capo di Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borelli, per segnalare e chiedere immediate soluzioni in merito a quanto sta accadendo presso il Perrino di Brindisi nella gestione dell’emergenza sanitaria Coronavirus.
“Sono venuta a conoscenza, nelle ultime ore, della morte di due persone presso il Perrino di Brinsisi. I due pazienti attendevano ancora l’esito del tampone effettuato quasi una settimana fa per diagnosticare eventuale positività al Coronavirus – afferma De Mola – Dopo la grave carenza dei dispositivi di protezione individuale – sottolinea la De Mola – adesso il personale sanitario, ormai allo stremo, deve far fronte all’estrema lentezza con la quale vengono analizzati i tamponi, mettendo a rischio la propria salute e di conseguenza quella di tutti i pazienti. Nonostante le rassicurazioni di Emiliano – insiste la coordinatrice – sull’attivazione del laboratorio di analisi dei tamponi presso l’ospedale “A. Di Summa”, stiamo abbandonando nello sconforto più totale tutti gli operatori sanitari che, con grande spirito di abnegazione, stanno facendo fronte a tutte le falle del nostro sistema sanitario regionale in un momento delicato quanto oramai drammatico”.
Laura De Mola riporta quello che è il grido d’allarme di medici, infermieri ed operatori sanitari, così come di tutti i pazienti ricoverati presso la struttura, chiedendo ad Emiliano adeguate forniture di DPI, la celerità delle analisi dei tamponi e di ristabilire una necessaria quanto urgente comunicazione chiara e trasparente con tutti i sindaci della provincia, affinché essi si attivino in tempo per gestire al meglio l’emergenza.
“I dati delle ultime ore ci dicono che i nuovi contagi del 27 marzo hanno quasi doppiato quelli del giorno precedente- aggiunge la coordinatrice – La situazione sta oramai divenendo insostenibile. O si agisce immediatamente o si rischia il collasso dell’intero sistema sanitario regionale”.
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