Lezione via Skype e whatsapp, così la scuola sopravvive al virus

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Lezioni via skype, compiti sui tablet e comunicazioni via wathsapp, in tempi di pandemia studenti e docenti danno vita alla Scuola 4.0. In questi giorni di reclusione forzata dovuta alle misure di contenimento per limitare il contagio da coronavirus i ragazzi non rinunciano all’istruzione e la scuola corre ai ripari mettendo in campo la didattica a distanza. “Sono giorni difficili questi che stiamo trascorrendo e probabilmente molti altri ne dovremmo affrontare- dice la dirigente scolastica del Liceo  delle Scienze Umane e Liceo Linguistico Palumbo di Brindisi, Maria Oliva- Noi sin dal primo momento abbiamo cercato di sfruttare tutti gli strumenti digitali a nostra disposizione, a partire dal registro elettronico”. Il registro elettronico è una piattaforma digitale che attraverso l’accesso con una password personale  per ogni alunno, fornisce informazioni sulla didattica e l’andamento dello studente. Consente, inoltre, di annotare giorno per giorno il programma di studi svolto e di assegnare i compiti. “Abbiamo pensato che era fondamentale mantenere i contatti con i ragazzi- dice la Oliva- così abbiamo creato gruppi wathsapp per condividere qualsiasi informazione. La prima settimana è stata di rodaggio, ma ora riusciamo a coordinarci molto meglio. Nel frattempo abbiamo attivato tutte le piattaforme digitali per avviare le lezioni a distanza, usiamo google suite”.
Si chiama Google Suite for Education è una suite di app Google gratuite realizzate appositamente per le scuole. Google Suite for Education apporta valore aggiunto con una sicurezza multilivello integrata e assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gli educatori possono fornire feedback immediati e monitorare i progressi di uno studente per migliorarne il rendimento. Grazie a strumenti efficaci come Classroom, gli insegnanti possono gestire il corso di studio, i compiti e le valutazioni da un’unica posizione.
“In verità non tutti erano dotati degli stessi strumenti, alcuni hanno il cellullare ma non il computer, altri non hanno una connessione internet in casa- spiega la dirigente scolastica- all’inizio non è stato facile. Lo stesso Ministero ci ha detto di fare una ricognizione, una sorta di censimento per verificare di che tipo di strumenti informatici sono dotati i nostri ragazzi. Oggi stiamo cercando di mettere tutti i ragazzi nelle stesse condizioni. Ad esempio abbiamo dato in comodato d’uso i tablet della scuola a chi non li aveva. Ora i ragazzi sono in grado di seguire le lezioni e interagire con i docenti”. Il Liceo Palumbo di Brindisi così, attraverso la didattica a distanza, sta cercando di colmare il vuoto di queste lunghe giornate. “Le difficoltà non mancano, intendiamoci, spesso in casa c’è un solo computer che viene utilizzato da fratelli e sorelle , ed allora le si registrano le lezioni in modo da poterle recuperare dopo- dice- io penso che in questo momento è importante che i ragazzi non si sentano soli, che in qualche modo possano recuperare un po’ della loro routine. Avere l’impegno di alzarsi ad orario al mattino, seguire le lezioni e fare i compiti il pomeriggio, vuol dire tanto”. Le scuole sono chiuse da circa due settimane e la data di rientro,  prevista per il 3 aprile,  è destinata ad essere posticipata. La diffusione del virus ed il numero crescente dei contagi impone delle misure di sicurezza che mettono in discussione anche il futuro scolastico dei nostri ragazzi. “E’ per questa situazione di incertezza, per la preoccupazione che c’è in giro che vi è la necessità di stringersi, seppur virtualmente, di fare comunità- dice la dirigente Oliva- io dico sempre ai miei docenti di non pensare ai contenuti ma di pensare a fare gruppo. E’ più importante questo. Io personalmente invio messaggi ai miei studenti quotidianamente. Oggi ho inviato loro un video e ho detto: sono a scuola e vi aspetto. Lo so, è tutto così surreale, ma dobbiamo trovare il modo per andare avanti e sostenerci”. Nonostante il clima di tensione e di difficoltà l’appuntamento con le lezioni diventa un’occasione di condivisione spesso allargata. “In pratica quando si svolgono le video lezioni spesso intervengono i genitori o i fratelli e persino i figli dei docenti- dice- la situazione così si alleggerisce. Io sono solo dispiaciuta di non poter fare di più per i ragazzi che hanno disabilità e necessitano di una sostegno . Qui la video lezione non è sufficiente. Sono ragazzi che hanno anche bisogno di un contatto fisico che in questo momento, purtroppo non possiamo dare. Per il resto devo ringraziare il gran lavoro dei docenti e di tutto il personale di segreteria che lavora sino a sera tardi da casa. Spesso i ragazzi perdono le password di accesso ma loro sono sempre pronti a fornire le nuove e ad aiutarli”.
Ma se la scuola superiore può contare sulle app di google o skype non è altrettanto per gli alunni delle scuole medie ed elementari dove gli strumenti a disposizione non vanno oltre il registro elettronico. “Gli sforzi sono volti a mantenere i contatti con tutti gli alunni, questa è la cosa più importante, affinchè nessuno si senta isolato- dice la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Commenda Sant’Elia, Lucia Portolano- I ragazzi della scuola secondaria utilizzano il registro elettronico, tramite la loro password personale riescono ad avere accesso al materiale didattico. Ma bisogna tener conto che non tutti hanno gli strumenti informatici e in quelle famiglie dove non ci sono gli studenti scompaiono”. La didattica a distanza funzione, infatti, se tutti hanno a disposizione gli stessi strumenti. Così l’unico modo per mantenere i contatti con i ragazzi e le loro famiglie è quello di utilizzare i cellullari. “Cerchiamo di essere vicini alle famiglie anche quelle dei bimbi della materna- dice la dirigente- purtroppo non riusciamo con chi ha delle disabilità, è più complicato. Mai come in questo momento ci si rende conto di tutti i limiti che ci sono. Cerchiamo di mettere in campo la creatività ma a volte non basta. Questa emergenza però finirà, dobbiamo adottare i comportamenti corretti e stare alle regole se vogliamo riprenderci la nostra quotidianità, i nostri contenitori e i nostri affetti. Forza ragazzi!”.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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