INTERVENTO /La brutale aggressione avvenuta in una zona rurale a Torre Santa Susanna, dove un ragazzo indifeso originario del Mali, è stato selvaggiamente picchiato con una mazza di ferro, rappresenta un fatto gravissimo non degno di un Paese Civile.
Gli inquirenti comprenderanno la reale dinamica dei fatti nei quali non intendiamo entrare, anche per non intralciare l’attività investigativa, sta di fatto però che un giovane immigrato affidatosi all’Italia per darsi una nuova opportunità di vita è stato barbaramente picchiato con ferocia inaudita.
Lo stesso chiedeva solo di lavorare.
Bene hanno fatto le Istituzioni Locali, in primis il Sindaco di Torre Santa Susanna, a condannare fermamente l’azione vigliacca e stupida che ha coinvolto il giovane ospitato nel nostro Territorio.
È evidente che tale abietto comportamento, al pari di altri simili fatti già avvenuti, possa essere anche la conseguenza del clima di odio che alcuni soggetti diffondono nel nostro Paese facendo dichiarazioni offensive, razziste e discriminatorie. Dunque, irresponsabilmente esortano alla violenza contro i rifugiati, gli immigrati, i richiedenti asilo, le Ong che soccorrono i naufraghi (spesso Donne e Bambini).
Questa condotta è rischiosa, tra l’altro, per la tenuta sociale del nostro Paese.
Non basta, quindi, censurare senza riserve gli atti di barbarie disumani che avvengono anche nel nostro territorio, ma occorre agire sul piano culturale ed affrontare senza se e senza ma chi specula sulle fasce deboli della società per mera propaganda elettorale. Ed è necessario essere in opposizione: contro chi incoraggia il razzismo o qualsivoglia altra forma di discriminazione; contro chi appoggia la violenza per colpire le “fragilità” della società; contro chi rimuove i diritti umani; contro chi fa soffrire i naufraghi obbligandoli a rimanere prigionieri sulle navi in condizioni disumane; contro chi ha deciso di smantellare i centri accoglienza che ospitano tante persone disperate senza trovare le soluzioni alternative.
In definitiva, occorre essere contro chi non considera la dignità umana.
Per fare questo si può già intervenire con un provvedimento concreto: eliminare il Decreto Sicurezza!
Antonio Macchia, segretario provinciale Cgil Brindisi
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