BRINDISI – (da Il7 Magazine) “Sulla questione ambiente, lavoro e sicurezza bisogna evitare opinioni radicali ed estreme. Servono competenze. È arrivato il momento di far parlare solo coloro che realmente sono preparati sugli argomenti. Bisogna creare un campo che possa costruire ponti e non muri avvalendosi di un confronto tra saperi e ricerca scientifica”. Non usa mezzi termini don Mimmo Roma, responsabile dell’ufficio pastorale sociale dell’Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni. Il sacerdote lancia un appello a tutti i giovani che hanno progetti, o fatto ricerche sul tema del lavoro e dell’ambiente, affinchè ci possa essere un confronto serrato e costruttivo.
La chiesa brindisina si inserisce così’ nel dibattito che vedrà il territorio affrontare nei prossimi anni l’importante sfida della decarbonizzazione e la nascita di un nuovo modello di sviluppo. L’Arcidiocesi si fa promotrice di una serie di incontri per aprire un confronto ampio con la comunità e trovare anche una nuova strada per garantire la tutela occupazionale, il rispetto dell’ambiente e la creazione di nuove opportunità. L’idea è quella di tracciare un percorso e un nuovo metodo per superare il dualismo tra lavoro e ambiente e far crescere il territorio senza pregiudizio o posizione precostituite su questi temi. Il primo incontro si è tenuto il 6 febbraio organizzato con la collaborazione anche dell’equipe del Progetto Policoro dal titolo “Il pianeta che speriamo”.
Un incontro che si inserisce in quelli preparatori alla Settimana sociale dei Cattolici italiani che si svolgerà a Taranto il prossimo anno, dove viene indicato uno stile di coinvolgimento reale e locale. La scelta di Taranto non è a caso. Il dibattito ha registrato gli interventi di due rappresentanti di primissimo piano del mondo cattolico e sociale: don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio dei problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e Angelo Colombini, segretario confederale nazionale Cisl con delega ai settori ambiente ed energia. Interessante è stato anche il contributo del responsabile provinciale della Coldiretti Brindisi Filippo De Miccolis che ha definito il comparto agricolo come il settore chiave per far ripartire l’economia del territorio di Brindisi. “Un’agricoltura intesa in tutte le sue ampie connotazioni – ha spiegato il presidente di Coldiretti – dalla produzione con le innovate tecniche, alla commercializzazione locale ed estera sino anche al turismo. Le opportunità ci sono e serve anche manodopera”.
Per il rappresentante della Cei, don Bruno Bignami, una terza via per lo sviluppo del territorio è possibile attraverso la creazione di reti comunitarie. “Come dice Papa Francesco – spiega Bignami – a problemi sociali si risponde con reti comunitarie. È questa la vera sfida, dobbiamo metterci in gioco e in rete per affrontare realmente i problemi. In questa epoca in cui tutti ci lamentiamo non esiste un superman che risolve i problemi, è inutile cercare l’uomo forte, bisogna invece credere in un modello comunitario che mette insieme le competenze, le intelligenze e la creatività di ciascuno, solo così si possono trovare le soluzioni”. Ed è proprio questa sfida che ha inteso raccogliere anche la chiesa di Brindisi. “L’idea è quella di un percorso di coinvolgimento partecipato con l’intero territorio – aggiunge don Mimmo Roma – al fine di far emergere le buone pratiche ed i nodi problematici ancora da affrontare, riconoscendo le competenze e le conoscenze di quanti sono pronti ad immischiarsi per uno sviluppo integrale sostenibile. Per il nostro territorio sarà una occasione privilegiata perché da questi temi si riprenda un cammino di dialogo che possa costruire ponti”. Secondo il sacerdote c’è la necessità, oggi più che mai, di approfondire le questioni nella loro complessità. “C’è bisogno – spiega ancora – di custodire spazi ampi di confronto dialettico, luoghi in cui re-imparare ad argomentare e supportare giudizi e valutazioni sapendo utilizzare al meglio l’apporto che viene dai saperi e dalla ricerca scientifica, orientandosi criticamente nel diluvio informazionale che spesso caratterizza la nostra cultura contemporanea. Papa Francesco ci sprona a comprendere che si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci”. Insomma la chiesa affronta anche queste tematiche platealmente, esce dai suoi luoghi consueti per agevolare un cammino condiviso e trovare nuove chiavi di lettura. “L’invito è aperto a tutti – conclude don Mimmo – l’accorato appello è rivolto a chi può dare un concreto contributo nel dibattito. L’idea è quella di organizzare un nuovo incontro in cui ciascuno può illustrare un proprio progetto o un proprio studio, anche da lontano. Tutti siamo chiamati a decidere e a partecipare allo sviluppo di questa terra”.
Lucia Portolano
Esatto: condivido al 1000% quanto afferma Don Mimmo Roma. Si lasci alla scienza, al sapere scientifico, alla matematica ed alla fisica , alla ricerca l’analisi, la descrizione, il giudizio ed il rimedio ( che possa piacere o meno) delle enormi questioni riguardanti l’ambiente ed il nostro pianeta. E così lo stesso sia per il lavoro e l’organizzazione sociale. E ben lungi da un domani eccessivamente tecnicistico, senza alcuna paura della cosiddetta tecnocrazia. E la politica si adegui, faccia sue le determinazioni della scienza e della competenza. Il tutto senza alcun insozzamento ideologico e partitico, senza alcun discorso o manifestazione farneticante di incompetenti bibitari e fanatici “similpesci”, al di fuori delle logiche di consorteria e di sodalizio, dietro le quali si celano ( sempre meno) inconfessabili interessi e progetti di ruberia e rapina , di corsa a questa o a quella poltrona.Avanti la scienza e la competenza, aff…o la politica peracottara dei nostrani politici ed amministratori.