BRINDISI- (Foto da repertorio) Scu, le estorsioni al mercato di Sant’Elia con i biglietti della riffa. Le estorsioni è una delle attività illecite contestate ad alcuni degli indagati finiti in manette nell’ambito delle due inchieste condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi sul clan Romano-Coffa. Attraverso il taglieggiamento dei piccoli commercianti il sodalizio criminoso sarebbe riuscito ad incrementare gli introiti economici e finanziare le altre attività. Il metodo di riscossione emerge una serie di intercettazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare per il 416/bis e dalle dichiarazioni di uno dei collaboratori di giustizia, Roberto Leuci. Questi racconta del mercato di Sant’Elia dove i venditori ambulanti erano costretti a versare piccole somme per sostenere le famiglie dei detenuti: “Dato che le bancarelle per il mercato settimanale sono numerose, per conto del clan passavamo il giovedì a ritirare delle somme che ogni commerciante poteva dare per poi sostenere le famiglie dei detenuti dei rispettivi gruppi criminali. Tale riscossione di ‘pizzo’ è durata circa un mese, nel quale raccoglievamo la somma totale di circa 2.000 ogni giovedì, poiché gli stessi commercianti avevano espresso l’intenzione di denunciarci alla Polizia….per evitare problematiche abbiamo deciso di smettere, anche se poi la riscossione avveniva sotto forma di una lotteria mediante l’acquisto forzato di un biglietto da 5 euro da parte di tutti gli ambulanti del mercato settimanale”.
BrindisiOggi
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