Happy Casa perde con l’Olimpia Milano in un PalaPentassuglia dedicato a Kobe Bryant

BRINDISI- L’avrà sentito urlare mille volte Coach Messina durante la sua esperienza sulla panchina dei San Antonio Spurs dutante nei timeout spesi al fianco di Gregg Popovich: “Shooting with confidence !”

Tirare con fiducia, quindi, questo (ma non solo), è mancato alla Happy Casa Brindisi se guardiamo nelle pieghe della partita persa contro l’Olimpia Milano (74-77) è il risultato finale.
La fiducia era uno dei tanti assi portanti della vita sportiva di Kobe Bryant, ricordato dal pubblico del PalaPentassuglia (esaurito in ogni ordine di posti per l’occasione), con una coreografia imponente, Bryant, deceduto insieme alla figlia Gianna e altre sette persone, è stato, e in qualche modo continuerà a esserlo l’icona principale del gioco del basket degli ultimi lustri, ho pensato spesso a lui mentre osservavo Brindisi che faticava sul campo di gioco, c’è stata la voglia, la solita energia anche se direzionata male, è mancata la lucidità come ha ammesso Coach Vitucci nella conferenza stampa finale.
E’ mancata la razionalità che ordina e disciplina per Brindisi in una partita che per gli elementi di contorno (la morte di Bryant, lo scontro contro una delle squadre più prestigiose della storia italiana), è stato gonfiato di aspettative eccessive, che andavano oltre i due punti in palio.
Eppure la Happy Casa è stata lì nel punteggio, vicina ai milanesi e anche davanti a condurre per alcuni tratti della gara, a dispetto della fiducia che latitava e della poca lucidità, l’Olimpia può dispiegare un capitale sportivo importante, cambiando pelle al suo gioco diverse volte durante l’arco della gara, questo gioco delle trasformazioni però non le ha mai permesso di essere padrona dell’incontro che inizia con una bella giocata difensiva di Martin in blocco su Tarczewski pronto a schiacciare, la poca confidenza con il canestro delle due squadre è evidente nel punteggio con cui si chiude il primo quarto (16-14). L’aridità offensiva brindisina continua nei primi minuti del secondo quarto, Milano acquista confidenza e si porta avanti nel punteggio, nell’alternanza dei parziali prima Banks poi Brown e poi Gaspardo con una tripla che libera l’urlo dei tifosi riescono nell’impresa di far chiudere Brindisi in vantaggio nei primi venti minuti (34-32).
Non cambia la sceneggiatura dell’incontro nei due quarti successivi, l’Olimpia schiera una difesa a zona per una buona parte del tempo, Brindisi non riesce a dispiegare una buona transizione offensiva ma occupa meglio di prima gli spazi difensivi all’interno della sua area e sul perimetro, la gara non è bella come dovrebbe essere, Rodriguez catalizza l’attenzione del pubblico con alcune giocate degne del suo talento, Zanelli trova una tripla che riporta Brindisi a una sola lunghezza di distanza, nel gioco del possesso alternato e dei falli sistematici, la Happy Casa gestisce l’ultimo possesso della gara quando si trova in svantaggio di tre punti, la palla è in mano a Banks, la sua tripla non centra il canestro, l’Olimpia festeggia.
“E’ stata una gara difficile, non bella e a tratti nervosa” ha affermato Coach Ettore Messina nel post-partita, “sapevamo di venire a Brindisi a giocare contro una squadra che possiede tecnica e atletismo e sta giocando un basket di alto livello”, per la Happy Casa sono le parole di Coach Vitucci che fotografano il momento del team brindisino “E’ stata una grande serata di sport, ci dispiace per la sconfitta ma contro una squadra di questo spessore e taglia fisica diventa difficile, abbiamo bisogno di recuperare disciplina ed energia”.
Amedeo Confessore
Tabellini

Happy Casa Brindisi: Stone 21, Banks 17, Martin 7, Zanelli 3, Brown 7, Gaspardo 9, Thompson 2, Sutton 5, Campogrande 3

Allenatore: F. Vitucci
Olimpia Armani Milano: Cinciarini 3, Micov 3, Sykes 17, Rodriguez 13, Tarczewski 16, Della Valle 0, Nedovic 14, Scola 8, Biligha 0, Burns 3.
Allenatore: E. Messina
 

Arbitri: Begnis, Palialunga e Pepponi.

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