BRINDISI- “Chiunque abbia un debito superiore a mille euro verso l’Amministrazione Comunale, per l’omesso pagamento di un tributo locale, riceverà una notifica che lo obbliga a regolarizzare entro 30 giorni, trascorsi i quali si procederà direttamente con un provvedimento di sospensione dell’attività per un periodo di 90 giorni”. Il consiglio comunale di Brindisi ha approvato il Regolamento per le misure di contrasto all’evasione dei tributi comunali. Arriva il disappunto della Confcommercio che chiede un incontro alla conferenza capigruppo del Comune.
“Il Comune di Brindisi ha inteso recepire una semplice opportunità (l’articolo 15 ter della legge 58/2019 dice testualmente che gli enti locali “possono disporre”… Quindi non è un obbligo) concessa dallo Stato, trasformandola in una mannaia nei confronti degli operatori che si trovano già in una situazione disastrosa dal punto di vista economico”, affermano dall’associazione dei commercianti.
Grazie al Regolamento approvato in Consiglio, chiunque abbia un debito superiore a mille euro verso l’Amministrazione Comunale, per l’omesso pagamento di un tributo locale, riceverà una notifica che lo obbliga a regolarizzare entro 30 giorni, trascorsi i quali si procederà direttamente con un provvedimento di sospensione dell’attività per un periodo di 90 giorni! “Ci troviamo di fronte, insomma, ad un ente locale che mostra i muscoli nei confronti dei più deboli – aggiungono – Non contestiamo – si badi bene – l’intenzione del Comune di Brindisi di creare le condizioni affinché tutti paghino quanto dovuto. Ma è inevitabile constatare che, ancora una volta, si parte non dal contrasto alle forme più evidenti di evasione, bensì dai più deboli e dai più “esposti”. Da chi, insomma, ci mette la faccia, ogni giorno mette a rischio la propria attività lavorativa e da chi ha “puntato” su Brindisi per realizzare la propria vita. Né più e né meno, insomma, di ciò che avviene a livello nazionale con l’assalto alle partite Iva. Ovviamente abbiamo seguito il dibattito sulla crisi finanziaria in cui versa il Comune e siamo perfettamente consapevoli della necessità di non trascurare alcuna fonte di introito per l’ente. Ciò nonostante, colpire commercianti ed altri operatori economici con forme così rigide di “punizione” (a cosa serve chiudere un negozio per 90 giorni, se non a decretarne la sua morte?) per chi non “riesce” a versare quanto dovuto significa dare un’altra mazzata al tessuto economico e produttivo della nostra città”.
La Confcommercio di Brindisi, in ogni caso, non ha smarrito la sua capacità di dialogo ed è per questo che chiede un confronto tra una nostra delegazione ed i capigruppo consiliari. Il tutto, nella speranza che si possa individuare una soluzione meno vessatoria per chi vive già una situazione agonizzante.
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