I bronzi sono tornati a casa, la direttrice del museo: “Una storia che ha risvegliato il senso di appartenenza”

BRINDISI – Dopo un mese  i Bronzi tornano a casa, saranno esposti sempre lì al loro posto al museo provinciale Ribezzo di Brindisi. Erano stati portati a Lecce su decisione della Sovrintedenza dei Beni archeologici per difenderli nel caso fosse esploso l’ordigno bellico che il 16 dicembre scorso è stato disinnescato nell’area del maxi cinema Andromeda. Un trasloco che ha fatto discutere, e che ha aperto una vera e propria battaglia per il loro rientro in città. In molti, comprese alcune associazioni, hanno criticato fortemente questa decisione.  Il museo era molto distante dal luogo dell’ordigno. Al massimo sarebbe potuta arrivare qualche scheggia e nell’ipotesi di una tutela dei bronzi poteva essere adottata un’altra precauzione. Polemiche a parte, questa mattina i bronzi sono tornati a Brindisi, trasportati con cura e con tanto di polizza assicurativa. Nell’occasione la direttrice del museo Emilia Mannozzi ha organizzato un’apertura straordinaria domani 11 dicembre del museo affinchè i brindisini possano conoscere questo bene della città. “Un aspetto positivo di tutta questa vicenda – afferma il sindaco Riccardo Rossi – e che tutti hanno saputo dell’esistenza dei bronzi e della loro importanza. Le polemiche lasciano il tempo che trovano, ma fa piacere che molte associazioni e cittadini si siano spesi per difendere la presenza di questo bene in città”. Ad accogliere i bronzi infatti questa mattina c’era il sindaco Rossi, il prefetto Guidato, il presidente del Consiglio Cellie e ovviamente la direttrice del museo. “Se le polemiche sul tempismo possono aver svegliato in ognuno di noi un senso di appartenenza allora questo può essere positivo- afferma Emilia Mannozzi-  ma altro tipo di  polemiche o strumentalizzazione lasciano il tempo che trovano. Posso garantire che il percorso più proficuo è la collaborazione tra le istituzioni”.

BrindisiOggi