Torcia del Petrolchimico, i sindacati alle istituzioni: “Basta clima di tensione, demonizzare non serve”

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo la nota delle organizzazioni sindacali di categoria Cgil- Cisl e UIl dopo la fermata degli impianti del Petrolchimico e l’entrata in funzione della candela per i lavori sulla rete del metanodotto Snam così come richiesto mesi fa dall’amministrazione comunale.

“Come prevedibile, puntualmente ogni qualvolta, per qualsiasi motivo, viene esercita la fatidica torcia del Petrolchimico si assiste ad una immensa escalation di posizioni, delle più svariate nature, sulla sostenibilità industriale di Brindisi, del Petrolchimico ed in particolare di Versalis. Ed è così che si è costretti a leggere di tutto e di più. Tutti esperti in politiche industriali, in economia globale e circolare, in ingegneria ambientale, in medicina ed epidemiologia oltre che massimi fautori del bene comune, assertori della verità universale e i peggiori detrattori di chi semplicemente analizza i dati, gli eventi, le scelte, le opportunità e le alternative, si confronta, indirizza e sostiene le attività.

Il tutto ovviamente senza alcuno spirito critico, senza rispetto delle competenze, delle attitudini e dei ruoli, propri e altrui, ma con l’unico intento, per certi versi egoistico, di perseguire il bene e/o le desiderata preminentemente personali.

Con ben 15 giorni di anticipo, e più precisamente lo scorso 7 novembre 2019, la sola Società Versalis per mezzo di una comunicazione ufficiale agli Enti e alle Istituzioni Locali e di un comunicato stampa a tutta la cittadinanza annunciava quanto sarebbe accaduto di fatto in questi giorni.

Evidentemente le due comunicazioni suddette, seppure chiare sia sulle motivazioni e sulle responsabilità che soprattutto sulle eventuali difficoltà, non hanno prodotto l’effetto desiderato.

Difatti anziché apprendere dal Comune, committente delle attività sulla rete ferroviaria, le difficoltà operative alle quali è stato costretto l’intero polo Petrolchimico, che ha dovuto fermare completamente la produzione per poi riavviarla a distanza di pochi giorni e soprattutto diramare la corretta informazione circa le azioni a tutela della salute, sicurezza e ambiente, dapprima sui posti di lavoro costretti ad attività di natura straordinaria e conseguentemente sugli effetti visivi e le eventuali ricadute ambientali esterne, solo le dichiarazioni di Versalis hanno dovuto assurgere a tale compito.

Stesso dicasi per la mancata azione in tal senso, di informazione e sensibilizzazione alla tranquillità, della Prefettura, del Comando dei Vigili del Fuoco e soprattutto dell’Arpa Puglia.

Quindi, oggi non si legge nulla su le azioni di monitoraggio ambientale sempre attivo e maggiormente sotto controllo in queste ore, nulla sulle incongruenti dichiarazioni e accuse di questioni che non attengono al Petrolchimico (né per dislocazione geografica vista la direzione del vento, né per la natura e tempistica visti i continui roghi di immondizia di ogni specie sparsi per la Città che producono odori particolari non di idrocarburi e conseguenze alla salute), figuriamoci sui danni economici subiti dalle Società e soprattutto sulla grande professionalità ed impegno profuso da tutti i lavoratori affinché le attività eccezionali di fermata e successivo riavvio di tutti gli impianti possa avvenire nel massimo della Sicurezza e tutela e nel minor tempo possibile.

Inutile diventa provare ad addurre ragioni tecniche e/o scientifiche ad un dibattito in corso, privo di regole e rispetto, dove niente di tecnico e/o scientifico è stato approfondito, ma dove il livello della spettacolarità dell’evento ha consentito a tanti di poter sferrare un attacco feroce a tali attività produttive, ai Lavoratori e familiari interessati offesi e vessati, ha consentito di aprire un controversia politica tra i vari “soggetti” locali e sempre più becero e lontano dai problemi più vivi ed urgenti (vedi sparatorie e rapine dinanzi ai nostri bambini, discariche a cielo aperto in ogni dove, dissesto economico, mancanza di servizi, accrescimento della criminalità, aumento delle tasse, negazione del diritto alla salute pubblica, ecc.) e peggio ancora l’accostamento della nostra realtà a zone territoriali maggiormente svantaggiate dal punto di vista ambientale, in barba a tutte le indagini e classifiche stilate da società ed enti sulla qualità dell’aria e della vita della nostra Città, che nulla ha da invidiare ad altre realtà pugliesi e a diverse realtà nazionali.

Mai come in questi ultimi anni, la grandissima attenzione, per lo più negativa, rivolta da tanti verso il Petrolchimico di Brindisi, dovrebbe essere elemento di garanzia di quanto il processo produttivo chimico rispetti abbondantemente le condizioni massime di sicurezza e tutela della salute ed ambiente, ed invece si continua a demonizzare.

In virtù di tale interesse, nonché per modus operandi che l’intero Petrolchimico e Versalis in testa, attraverso i propri lavoratori, si sta operando alacremente per ridurre al minimo possibile ogni azione visiva e non, e riportare alla normale operatività lo stabilimento non appena le opere di Snam sul metanodotto consentano la corretta alimentazione del metano allo stesso.

Come Organizzazioni Sindacali eravamo preoccupati su quanto sarebbe potuto accadere allorquando ci fu comunicata la perentoria e non rinviabile fermata in corso.

Come Cassandre, avevamo previsto quanto successivamente sollevato dall’opinione pubblica e dalla politica locale, nonostante tutti gli sforzi massimi sono stati profusi, al fine di mitigare al massimo l’utilizzo della torcia, ribadendo che però non poteva essere più procastinato nonostante le diverse esigenze, di utilizzo di alcune apparecchiature già in manutenzione, espresse al Comune e agli Enti da parte di Versalis.

Di certo si può senza dubbio affermare che le OO.SS., anche e soprattutto attraverso le proprie RSU e gli RLSA, sono impegnate in prima linea a tutela della salvaguardia della sicurezza, salute ed ambiente, oltre che nel condividere percorsi organizzativi e concertativi per ovviare a questo intenso periodo di attività straordinarie e non adeguatamente preventivate e programmate.

Nonostante tutto bisogna cercare di proseguire in un dialogo sereno, con tutti gli attori deputati, scevro da posizioni precostituite allo scopo di trasferire le corrette implicazioni che le realtà industriali hanno sul territorio, cercare di agevolare al massimo le autorizzazioni per la realizzazione di nuovi investimenti anche in ambito ambientale (perché soltanto la presenza delle Aziende garantisce la possibilità di realizzazione), cercare e favorire opportunità di coesistenza dell’Industria e altri settori produttivi. Ma soprattutto uscire definitivamente dal clima di tensione e contrapposizione tra chi è a favore e/o opera nel settore industriale e chi vorrebbe un Eden, possibilmente ad uso esclusivo, senza rinunciare alle buone abitudini, che altro non sono che il frutto di quel settore e che producono condizioni ambientali ben più gravi per la salute comune, pur senza effetti visivi evidenti”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*