BRINDISI – Si ricorre alla procedura di pre dissesto. Passa con 20 voti a favore il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, votano contro i tre consiglieri dei 5Stelle, mentre i 7 di centrodestra si astengono. Questo vuol dire che ora l’amministrazione Rossi ha 90 giorni di tempo per redigere un piano per riequilibrare i conti del Comune in 10 anni. Il piano sarà inviato al Ministero e alla Corte dei conti che ne stabiliranno l’attendibilità. Un piano dove dovranno essere contenute le spese, quindi con dei tagli sostanziali, e nel quale si dovranno prevedere le aliquote massime per 10 anni dei tributi, e la copertura del 36 per cento da parte dei cittadini per il pagamento dei servizi alla persona. In poche parole per mensa scolastica, asili nido e altri generi di servizi di questo genere i cittadini dovrà coprire il 36 per cento della spesa. Cosa che già accade, ma che si prevede anche per i prossimi 10 anni. Ci saranno tagli sui servizi sociali e sulla Multiservizi. Inoltre il Comune non potrà fare nuove assunzioni se non sotto lo stretto controllo di un organo competente. L’amministrazione Rossi non ha ancora indicato nel dettaglio i tagli. Ieri pomeriggio il sindaco ha detto: “Ci saranno scelte dolorose, cercheremo di fare il meno male possibile. Ma signori le scelte vanno fatte”. Dopo queste parole è partito l’applauso dai banchi della sua maggioranza. Come se l’annuncio del pre dissesto fosse un momento di gioia per un’amministrazione. Intanto l’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico definisce questa procedura un’opportunità visto la situazione dei conti comunali. C’è uno squilibrio di 10 milioni di euro, questo significa che 10milioni di spese previste nel bilancio approvato da questa amministrazione non sono coperte. Rossi parla del passato, fa una disamina dai tempi del contrabbando al 2010, dalla nascita delle partecipate come soluzione sociale, alla diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato ai Comuni. “Non è l’accusa a nessun sindaco o consigliere comunale – dice – ma mi riferisco alle situazioni complicate che ha vissuto Brindisi”. Il consigliere Oggiano dell’opposizione non è d’accordo dice che bisogna trovare i responsabili sia politici ma anche della struttura comunale che hanno portato ad una simile situazione. Ma l’opposizione nonostante le critiche alla fine si astiene e non vota contro. La maggioranza sceglie così la procedura di pre dissesto, ma in caso contrario senza approvazione degli equilibri di bilancio il governo cittadino sarebbe caduto con lo scioglimento del consiglio. L’astensione del centrodestra trova una spiegazione nell’approvazione da parte della maggioranza dell’ordine del giorno presentato proprio da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Brindisi Popolare e Idea che hanno chiesto al sindaco e alla giunta di impegnarsi ad attivare un percorso di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare così come previsto nel Piano di alienazione 2019-2021 l’attraverso l’utilizzo della società che verrà dalla fusione tra Multiservizi ed Energeko, o con la istituzioni di un’altra società ancora (come aveva fatto in passato la Provincia). Un modo per ottenere in anticipo delle liquidità per coprire alcune spese. Ora si attende di conoscere come si concretizzerà il pre dissesto e quali saranno i servizi tagliati ai cittadini.
Lu.Po.
Vi è da premettere con estrema sintesi che:
-i gruppi di maggioranza hanno adottato la deliberazione consiliare di ricorso alla procedura di piano pluriennale per il riequilibrio del dissesto finanziario dell’Ente e delle società interamente partecipate convinti che sia quella l’unica azione possibile per ridare certezza ai conti del Comune,riportandolo sulla retta via dei criteri della trasparenza e del rispetto della norma e regolamenti;
– i gruppi di opposizione, con l’eccezione di quello pentastellato che ha espresso voto negativo alla proposta dell’Amministrazione pur indicando altra soluzione, hanno ritenuto stranamente di dichiarare l’astensione al voto sul provvedimento della maggioranza;
– non appaiono dubbi di sorta che detto comportamento è conseguenziale alla ottenuta approvazione consiliare dell’o.d.g. presentato dalle opposizioni con il quale viene impegnato Sindaco e Giunta ad attivare un “piano di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare da affidare alla costituenda società di fusione fra Multiservizi ed Energeko, interamente partecipata dal Comune, o con la creazione di una nuova “società di scopo” sempre di proprietà comunale;
-di dover informare dettagliatamente ai cittadini, senza applausi, la portata del piano pluriennale adottato oltre a dover chiarire la portata dell’o.d,g. delle opposizioni;
si ritiene formulare la breve considerazione.
Il piano di riequilibrio finanziario non è l’unico anzi vi sono diverse strade percorribili, meno dispendiose, meno dolorose e certamente più consone agli obiettivi dei cittadini. Il contenuto dell’o.d.g. consiliare, verosimilmente offerto dalla opposizione in cambio del voto di astensione sull’atto di riequilibrio finanziario, risulta assurdo sul piano nozionistico e di fatto, con riferimento al caso e merita di essere meglio esplicitato senza dimenticare le colpe rivenienti dall’errato riconoscimento delle numerosissime delibere di debiti fuori bilancio di ieri ed oggi che non possono gravare sui cittadini.
Brindisi 02/10/2019 Franco Leoci
vi è solo da prendere atto della decisione dei gruppi di opposizione, eccezion fatta per quello pentastellato che in linea con le proprie decisioni ha espresso voto contrario,riguardante il voto di astensione alla proposta di riequilibrio pluriennale della maggioranza.
Detto comportamento consegue all’approvazione consiliare di un o.d.g. delle opposizioni che impegna Sindaco e Giunta ad attivare un piano di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare con affidamento alla nascente società di fusione fra Multiservizi e Energeko o con la costituzione di una nuova “società di scopo” interamente partecipata dal Comune. Ora, la lettura dell’atto pluriennale di riequilibrio, il significato di un piano di cartolarizzazione del patrimonio immobiliare dell’Ente, che presenta tra l’altro aspetti inquietanti circa lo stato della alienazione dei beni, costituiscono di già fattori sufficienti di non adesione alla scelta dell’Amministrazione che non ha inteso rappresentare altre soluzioni che pur ci sono. A quanto sopra vi è da immaginare la possibile gestione di affidamento di detta operazione (senza parlare di carrozzoni politici)ad una società da costituire interamente partecipata dal Comune e nata dalla fusione della partecipate Multiservizi ed Energeko o con la costituzione di una “società di scopo” di cui pochi conoscono l’operatività ed il fine, per il maggiore convincimento dell’errato percorso che si intende seguire.
Brindisi 02/10/2019 Franco Leoci
Forse si applaudiva al coraggio,perché ci vuole coraggio per fare una cosa del genere,diversamente dal passato dove si è preferito ignorare i conti e dove un’opposizione di ignavi ha preferito vigliaccamente lavarsene le mani. Non credo che qualcuno sia stato contento di approvare una cosa del genere.