Rubarono l’auto alla sindaca, due in manette

ORIA- Due mesi fa  rubarono l’auto della sindaca di Oria, Maria Lucia Carone, grazie alle telecamere sono stati identificati e arrestati i presunti autori.  Si tratta di Attilio De Michele, 23 anni di Oria,  e Vincenzo Allegretti, 40 anni di Brindisi. Il provvedimento cautelare a carico degli indagati è stato emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi, dott.ssa Tea Verderosa, su richiesta del Sostituto Procuratore, dottor Luca Miceli, che ha concordato e coordinato le attività investigative dei Carabinieri della Stazione di Oria. Il fatto delittuoso risale alla sera del 2 giugno scorso, quando i due indagati, con la finalità di procurarsi un ingiusto profitto, forzavano con violenza la serratura dello sportello lato guida impossessandosi dell’autovettura Alfa Romeo Giulietta sottraendola alla proprietaria che l’aveva parcheggiata sulla pubblica via. I due correi precedentemente erano giunti sul luogo del furto a bordo di un’altra autovettura che avevano parcheggiato nelle adiacenze. Successivamente mentre uno dei due fungeva da palo, l’altro forzava la portiera del veicolo della parte offesa e si metteva alla guida e dopo aver fatto salire il complice, si allontanavano L’attività investigativa dei Carabinieri di Oria, tempestivamente attivata, ha così permesso dopo la consumazione del delitto di effettuare tutta una serie di sopralluoghi e rilievi sul luogo dell’evento, nonché raccogliere informazioni rivelatesi di estrema utilità. Le indagini si sono anche concentrate nell’esame minuziosissimo delle immagini dei sistemi di videosorveglianza di tutta la zona, che hanno consentito, l’identificazione degli autori. La ricostruzione dell’evento resa possibile grazie all’esame dei fotogrammi, ha permesso di cristallizzare tutte le fasi precedenti e successive. I militari hanno riconosciuto con assoluta certezza gli autori del furto, in base anche alla conoscenza diretta dei due soggetti anche a seguito di pregresse vicissitudini penali da cui erano stati colpiti. Uno è stato anche riconosciuto per i caratteri somatici e per la particolare postura, nonché per un capo di abbigliamento analogo a quello utilizzato da uno degli esecutori recante una particolare scritta, capo di abbigliamento rinvenuto nel suo armadio a seguito di perquisizione domiciliare. Il riconoscimento del secondo autore ha trovato riscontro nella circostanza che l’autovettura con la quale entrambi sono giunti sul luogo dell’evento, è di proprietà di un suo congiunto e all’interno di quel veicolo i due correi erano stati controllati prima e dopo la commissione del furto. Questo elemento ha fatto emergere un solido rapporto di conoscenza e di frequentazione tra i due indagati. Ad entrambi tratti in arresto, è stata applicata la misura coercitiva degli arresti domiciliari nei luoghi di rispettiva residenza, con il divieto di comunicare anche a mezzo internet con persone diverse da quelle che abitualmente convivono o li assistono.

BrindisiOggi

 

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