BRINDISI – “La CGIL di Brindisi contrasterà con tutti i mezzi il lento declino delle sedi provinciali della Regione Puglia. Un declino abbondantemente preannunciato con la proclamazione dello stato di agitazione del personale pochi mesi fa. Gli Uffici periferici della Regione Puglia vengono sistematicamente svuotati di compiti e risorse con l’assurda motivazione della carenza di personale. Man mano che il personale va in pensione si assiste alla soppressione degli Uffici con l’accorpamento delle competenze presso la sede centrale di Bari o su altri territori della Regione. Con questa inaccettabile motivazione nel corso degli ultimi anni il territorio di Brindisi ha perso diverse competenze accorpate a Lecce e Bari e a nulla sono valsi i rilievi avanzati dalle organizzazioni sindacali per una inversione di tendenza in direzione di una più attenta valorizzazione del personale delle periferie per dare risposte ai bisogni espressi dalla cittadinanza costretta a rivolgersi a Bari per il disbrigo di elementari procedure”. Lo afferma il segretario provinciale generale Antonio Macchia e la segretaria della Funzione Pubblica Patrizia Stella.
“Dopo aver registrato una gestione disastrosa del passaggio di competenze e di parte del personale dall’Ente Provincia a seguito della legge Delrio oggi assistiamo al trasferimento presso la sede di Bari di tutte le pratiche in lavorazione in alcuni settori nevralgici per il territorio. E’ la sorte toccata prima al settore attività estrattive a cui a breve seguirà l’Ufficio istruzione con la stessa motivazione: carenza di personale – aggiungono – Le proposte avanzate nelle opportune sedi dai sindacati per scongiurare l’infausto declino dei servizi di prossimità sul territorio non sono state, ad oggi, prese in considerazione. Per tamponare l’emergenza sarebbe bastato attivare un processo di mobilità interna assegnando a Brindisi quel personale pendolare già dipendente della Regione Puglia che ogni giorno percorre diverse decine di chilometri per raggiungere la sede di Bari. Questa gestione della cosa pubblica è inaccettabile e va ad aggiungersi alle scelte disatrose portate avanti a livello regionale con il piano di riordino ospedaliero che ha deprivato i nostri cittadini di servizi fondamentali e costituzionalmente garantiti. Brindisi non può essere considerata la pattumiera della Regione e la CGIL di Brindisi non resterà a guardare il lento declino del territorio”.
Per il sindacato occorre intervenire subito per affrontare il problema ed impedire la lenta e costante espropriazione di funzioni a danno del territorio. “Servono investimenti ad iniziare da un piano straordinario di assunzioni che possa garantire in tempi rapidi il ripristino delle normali condizioni di lavoro nelle sedi periferiche con la riassegnazione delle competenze sottratte. Non consentiremo l’ennesimo scippo. Per questo la CGIL di Brindisi fa appello a tutte le forze politiche affinchè si attivino per ridare dignità e ruolo ad un territorio martoriato, negli anni, da scelte politiche miopi ed inammissibili”.
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