SAN MICHELE SALENTINO – Attacchi di poesie sulle pareti dei palazzi, lungo le vie e sulle saracinesche dei negozi. Il 3 agosto dalle ore 21 in poi a San Michele Salentino si terrà la sesta edizione di attacco poetico “Le Vie del Desiderio” . Un evento a metà strada tra passeggiata e festival, un elogio del Desiderio, come principio e slancio vitale, anelito alla gioia profonda della vita, forza irresistibile che ci spinge verso la conoscenza e la bellezza, verso l’altro e l’altrove.
Una notte da desiderantes sotto le stelle, tra piazze e vie che raccontano i nomi dei desideri possibili, i loro “dialoghi sommessi con l’eternità”, tra teatro poesia e danze, musiche e fiabe, mostre, lenzuolate poetiche e installazioni artistiche di strada, angoli verdi e narrazioni, video mapping e documentari.
Da Voglio la luna, il satellite del desiderio romantico di poeti e letterati, che diventa suolo calpestabile, a dirci che tutto è possibile, che il sogno è raggiungibile, alla Via dell’Altrove, quell’avere casa nell’onda e non aver patria nel tempo; il desiderio di giungere in un luogo dove potersi ristorare del cammino percorso e porre termine al viaggiare. Dalla Via degli Altri, tra i volti di una comunità, per dire che il desiderio dell’uomo trova il suo senso nell’altro, alla Via del Bene, perché solo un Bene Infinito è capace di colmare il nostro desiderare. Dalla Via dell’Incanto, per bambini da 0 a 90 anni, tra fiabe e musica, tra c’era una volta e c’è ancora, alla Via dell’Amore, dove si racconteranno otto amori letterari tra i più leggendari di ogni tempo, alla Via della Natura, per il desiderio di un mondo pulito. Dalla Via della Conoscenza, dove si attraverserà il desiderio di sapere tra installazioni di libri di autori fondamentali per lo sviluppo umano, con un omaggio a Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni di tutti i tempi, nel cinquecentenario della sua scomparsa, alla Via dell’Infinito, perché il desiderio è sempre desiderio d’infinito che non può essere limitato da alcuna contingente soddisfazione, per farsi rapire da un cielo stellato, sbilanciati verso profondità sconfinate e per omaggiare Giacomo Leopardi, a 200 anni dal suo Infinito.
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