Cambi nelle scuole, due super presidi salutano i ragazzi

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Cambi al vertice nelle scuole brindisine di ogni ordine e grado, gli studenti perdono due capisaldi dell’istruzione, vanno in pensione la dirigente dell’ITIS Giorgi , Maria Luisa  Sardelli, e la dirigente dell’Istituto Nautico, Clara Bianco. Da settembre si prevedono molte novità nella reggenza degli istituti scolastici tra trasferimenti e pensionamenti. Il prossimo 5 agosto sarà pubblicata la graduatoria dell’ultimo concorso nazionale per dirigenti scolastici ed entro la metà dello stesso mese l’Ufficio Scolastico comunicherà le reggenze. Al momento di certo si sa che il Giorgi perde la preside Sardelli ed al suo posto ci sarà Mina Fabrizio, già dirigente scolastica del comprensivo Casale. Mentre l’istituto Nautico saluta Clara Bianco e accoglie Salvatore Amorella, in passato già dirigente scolastico del Liceo Scientifico Monticelli.
Con l’uscita di Maria Luisa   Sardelli e Clara Bianco si chiude un’epoca in cui la scuola ha mostrato uno dei volti più belli, dove la formazione si è ben coniugata con inclusione e innovazione.
Maria Luisa Sardelli, di origini mesagnesi, ha trascorso nove anni nell’ITIS Giorgi di Brindisi.
“Sono diventata dirigente scolastica per la prima volta nell’86 a Trieste , ma a Brindisi nel Giorgi sono arrivata nel 2010. Io penso che l’innovazione grossa sia stata quella di coniugare l’aspetto tecnico scientifico che appartiene al Giorgi con  la mia matrice umanistica, perché io ho una formazione umanistica. Io ho cercato di abbattere le frontiere fra sapere umanistico e sapere scientifico tecnologico all’interno della mia scuola -racconta- Certo questo all’inizio ha portato un po’ di scompiglio, non tanto che fossi la prima donna a dirigere quell’istituto tecnico quanto proprio il voler dare il volto umano a quella scuola. Io ho cominciato a curare subito i percorsi dei ragazzi, quindi molta educazione alla legalità, la ricerca dei valori. Questo ha pagato, perché come ho sempre detto ai miei ragazzi, prima di diventare professionisti devono essere uomini e cittadini. La grossa innovazione era proprio questo, stare al passo con i tempi ed aggregare questi due aspetti della cultura”.
Maria Luisa Sardelli ha rotto gli schemi e gli stereotipi dell’immagine scientifica di questo istituto  portando argomenti piuttosto forti nella scuola con la presenza di Rita Borsellino, sorella del magistrato Giovanni Borsellino ammazzato dalla mafia, con Giorgia Benusiglio, una giovane sopravvissuta all’alcol e alle droghe, con magistrati e procuratori della Repubblica.
“Una delle esperienze più importanti è stato l’incontro con Rita Borsellino. Donna di grande cultura e di grande emozione. Noi abbiamo dedicato l’aula magna al fratello giudice. Ho avuto un legame molto forte con lei- aggiunge con orgoglio la Sardelli- E’ stata una persona straordinaria e tutto quello che lei raccontava ai miei ragazzi si sta rivelando vero proprio in questi giorni quando si dice che Borsellino aveva la scorta solo di giorno e la sera era libero di morire. Un altro bellissimo incontro è stato quello tra il presidente della Comunità Ebraica , Riccardo Pacifico, e l’Imam Pallavicini della Comunità Islamica . Un dialogo intereligioso bellissimo, un esempio di rispetto. Lì i ragazzi hanno capito che le barriere sono solo nella nostra mente”.
Ma c’è stato anche spazio per l’arte e la musica, i ragazzi del Giorgi in questi anni hanno incontrato anche Michele Placido, il maestro Vessicchio e Cristicchi.
“Io ho voluto la scuola come presidio di cultura e deve travalicare  il semplice che fatto che sia un luogo dove si apprende. La scuola è innanzitutto un luogo di formazione- conclude- E devo dire che la cosa più importante che se questo scopo è stato raggiunto è stato anche perché ho avuto un corpo docente che ha marciato con me. Ho avuto la fortuna di condividere il pensiero con tutti loro. Ho preso una scuola con 500 alunni e la lascio con 1250 studenti”.
Ha saputo dare un’impronta forte nella sua scuola anche Clara Bianco, dirigente dell’Istituto Nautico e dell’istituto comprensivo Centro di Brindisi.
“Ho lavorato a Brindisi negli ultimi  nove anni, è stata un’esperienza fantastica e forse anche per questo mi pesa di più l’idea che sia finita -dice Clara Bianco-  Io sono in servizio sino al 31 agosto e quindi continuo a lavorare, ogni giorno mi pare che sia un regalo, me li sto godendo, anche perché sono importanti per preparare poi ciò che lascerò a chi verrà dopo di me”.
Clara Bianco ha contribuito alla crescita degli studenti attraverso un proprio metodo, facendo della formazione un momento di crescita prima di tutto umana.
“Si parla sempre di innovazione, ma io penso che l’innovazione passi per la testa delle persone, non credo che per fare innovazione bisogna introdurre nuove tecnologie e nuovi strumenti . Penso che la scuola si fondi sull’apprendimento e quella è a prescindere dagli strumenti che uno usa che possono essere poi di vari tipi- dice ancora la Bianco- Penso che alla base di tutto ci sia il rapporto umano, io ho sempre creduto anche da docente che un’ora di lezione ti può cambiare la vita e nella vita di ogni studente c’è un incontro che lo ha segnato in qualche modo. In questi giorni è venuto a trovarmi un ex alunno, un DSA (Dsiturbi Misti dell’Apprendimento), che ha fatto un percorso classico con le sue difficoltà, ma un alunno che ha avuto una docente in particolare che ha creduto nelle sue possibilità tanto è vero che lui ha poi fondato un’azienda, è diventato imprenditore e vive a Torino. Lui è venuto a trovarmi, ha saputo che andavo in pensione e voleva salutarmi. Mi detto che lui si portava questa scuola nel cuore e che conosceva altri ragazzi come lui che avevano fatto questo percorso e raccontano di essere felici. Ecco io penso che si parta da lì, devi comunque incidere in qualche modo, entrare in comunicazione profonda con chi ti trovi davanti tanto con gli studenti che con la famiglia che ti affida quanto ha di più prezioso”.
In questi anni la porta della sua presidenza è stata sempre aperta e la sua disponibilità all’ascolto ha contribuito a far crescere un rapporto di fiducia con studenti e famiglie.
“Io parto da lì: che alla base c’è un rapporto di fiducia. Certamente per creare fiducia bisogno condividere, confrontarsi, parlarsi. Io questo ho sempre cercato di fare, di incontrare tutte le persone che avevano bisogno di parlarmi. E’ questo è stato uno dei lati più belli di questo lavoro, perché noi ci prendiamo cura delle persone. Ecco perché dico al di là dell’innovazione, io credo che la scuola debba essere fortemente inclusiva ed offrire un’opportunità a tutti. Anche la promozione, vuol dire dare una seconda opportunità, evitare la dispersione -dice, ancora, Clara Bianco-  Perché poi vediamo ragazzi che hanno frequentato la scuola in maniera stanca e indolente poi vediamo che si realizzano. La persona va al di là di quello che apprende. La scuola è una palestra di vita in un contesto protetto. Per me la scuola è stato questo: incontrare ogni mattina i ragazzi, salutarli, chiedere come stavano e chiedere anche cose stupide che hanno fatto capire loro l’attenzione che c’era”.
Clara Bianco è stata molto apprezzata anche nell’Istituto Comprensivo Centro, sebbene il rapporto con i bambini sia molto differente da quello con gli adolescenti.
“Il rapporto con i bambini dell’istituto comprensivo è stato differente da quello con gli studenti della scuola superiore. Questi ultimi erano dei quasi adulti mentre con i bambini più piccoli è stato su di un altro piano. Ma a volte bastava anche un sorriso, una carezza. Però fondamentalmente la scuola deve essere sempre una scuola che include e che ti da un’opportunità- dice- Nella scuola elementare devi dare molta più importanza alla percezione del bambino e quando c’è un bambino che ha un problema è l’adulto che si deve porre il problema su cosa non sta funzionando. La comunicazione resta alla base , tanto ai bambini quanto agli adolescenti va insegnato ad esprimere le proprie emozioni”.
Con la scuola Virgilio, tra l’altro, c’è stato anche un legame particolare : “Ci sono entrata a 14 anni e poi sono trascorsi 40 anni. La scuola per me è stata un’esperienza bella, perché non mi è mai pesato. E’ proprio vero quando si dice fai un lavoro che ti piace e non avrai lavorato neppure un giorno”.
Quest’anno anche la dirigente scolastica dell’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi, Rosanna Maci, andrà in pensione. Qui come in altri istituti non si sa ancora chi sarà il sostituto.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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