LECCE – Dalla mattinataa di oggi è in corso una vasta operazione relativa alla fase conclusiva dell’indagine denominata “Ghost Wine”, con 11 arresti e il sequestro di quattro aziende vitivinicole tra Lecce e Brindisi. Vino a basso costo venduto come prodotto di qualità o addirittura biologico, Doc e Igt. Vino spagnolo che improvvisamente diventava italiano e in particolar modo pugliese. I carabinieri dei Nas di Lecce e di Napoli con la collaborazione degli ispettori ICQRF (Ispettorato centrale repressione frodi) e i militari dei comandi provinciali di Lecce, Brindisi hanno smantellato un sistema di commercializzazione illecita in favore di note ed importanti imprese italiane operanti sia sul territorio nazionale che estero. Quarantuno sono in tutto le persone indagate. Tra gli arrestati anche un funzionario dell’ICQEF.
In carcere: Antonio Domenico Barletta, 56enne funzionario ICQEF di Lecce, Antonello Calò, 64enne di Copertino; Giuseppe Caragnulo, 58enne di San Donaci; Vincenzo Laera, 38enne di Mesagne; Rocco Antonio Chetta, 65enne di Taviano; Luigi Ricco, 55enne di San Ferdinando di Puglia.
Ai domiciliari invece, Pietro Calò, 26enne di Copertino; Giovanni Luca Calò, 50enne di Copertino; Cristina Calò, 55enne di Copertino; Simone Caragnulo, 23enne di San Donaci; Antonio Ilario De Pirro, 50enne di Galatina.
Il sequestro preventivo è scattato per le aziende: Agrisalento Srl di Copertino; Enosystem Srl di Copertino; Megale Hellas Srl di San Pietro Vernotico; Ccib Food Industry Srl di Roma.
Operazione vino adulterato tra Lecce e Brindisi, 11 arresti
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Nai-post ni Brindisi Oggi noong Huwebes, Hulyo 11, 2019
vergogna scandalo :Doppo i vini Italiani avranno encore brutta rinomata.pero normale quandosi vede qui in belgio del primitivo a € 2,50 € 3nei supermercato in belgio ? fatti bene rotondi etc.. vergogna anche per la salute della gente.
galera
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