Rapina al mobilificio “Macrì Arreda”, arrestato uno dei presunti autori

FRANCAVILLA FONTANA- Rapina al mobilificio “Macrì Arreda”, arrestato uno dei presunti autori.  Il provvedimento cautelare in carcere a carico degli indagati è stato emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi, dott.ssa Stefania De Angelis, su richiesta del Procuratore Aggiunto, dottor Antonio Negro, che ha concordato e coordinato le attività investigative dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Francavilla Fontana. Il fatto delittuoso risale al 23 dicembre 2018, quando nella prima mattinata, tre individui armati di pistole e di un fucile e con volto travisato da passamontagna, fanno irruzione, perpetrando una rapina nel deposito dell’area logistica del mobilificio “Magrì Arreda”, ubicato nella zona industriale di Francavilla Fontana. Dietro la minaccia delle armi, si impossessano della somma di 25.000,00€ in contanti, nonché di tre assegni per un importo di 5.975,00€. Nel corso dell’evento alquanto violento, il Misuraca, che è il leader del gruppo, armato di fucile, lo punta verso un dipendente della ditta, per poi colpirlo con un pugno in viso. I tre rapinatori giungono nel mobilificio utilizzando l’autovettura Fiat Palio guidata da un quarto complice, che nel corso della rapina rimane all’interno del mezzo. Il vettore utilizzato viene rubato a Sava (TA) e dopo la rapina, dato alle fiamme in Francavilla. I 4 rapinatori, sempre travisati e con le armi in pugno, con violenze e minacce, poco dopo, si impossessano di altra vettura, una Fiat Panda, al fine di darsi alla fuga, sottraendola con la forza al possessore.

L’attività investigativa dei Carabinieri di Francavilla Fontana, tempestivamente attivata, ha così permesso dopo la consumazione del delitto di effettuare tutta una serie di sopralluoghi e rilievi tecnici sul luogo dell’evento, raccogliere informazioni rivelatesi di grande utilità, soprattutto in merito alla Fiat Palio utilizzata per commettere la rapina. Le indagini si concentrano anche nell’esame delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, che hanno consentito, partendo da Sava (TA), l’identificazione degli autori del furto del mezzo, i cognati indagati Misuraca e Leo. Infatti, la stessa mattina della rapina, il 23 dicembre 2018, verso le ore 07.40, entrambi si trovavano in Sava ove rubavano la vettura parcheggiata sulla pubblica via, utilizzata unitamente agli altri due complici per commettere la rapina e successivamente bruciata al pari della Fiat Panda, quest’ultima nelle campagne di San Michele Salentino.

La ricostruzione degli eventi, resa quindi possibile grazie all’esame dei fotogrammi delle telecamere, ha permesso di ricostruire il percorso del veicolo, da Sava località in cui è stata asportata nella prima mattinata, sino al luogo della rapina e ai successivi eventi. Gli ulteriori elementi probatori, che hanno permesso di costruire il quadro cautelare, sono rappresentati dalla descrizione dei rapinatori fatta dalle parti offese e dai testimoni, che hanno rivelato determinanti particolari riguardo agli indumenti dagli stessi indossati. I due indagati hanno dimostrato particolare disinvoltura e spregiudicatezza nella commissione dei reati che gli sono ascritti, nonché la disponibilità di armi, pistole e fucili. Sia il Leo che il Misuraca sono stati attinti da altre vicende di natura penale, quest’ultimo, che è attivamente ricercato, è stato anche condannato per associazione per delinquere e sottoposto alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno. L’arrestato LEO Bruno, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato associato nel carcere di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

BrindisiOggi

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