
BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Immaginate un canile senza cani , dove tutti gli animali sono stati adottati o vivono in luoghi all’aperto perfettamente integrati nel tessuto cittadino, un sogno per gli amanti degli amici a quattro zampe che ben presto potrebbe diventare realtà. Si chiama “Zero cani in canile” ed un progetto che nei prossimi giorni sarà presentato a tutti i Comuni della provincia brindisina. Promosso dalla consigliera comunale di Brindisi Bene Comune, Luana Pirelli, il progetto, ideato da Francesca Toto, una ragazza laureata in marketing e comunicazione, ha una mission : azzerare la presenza dei cani in canile. Questo ambizioso obiettivo lo si può ottenere con diverse azioni sul territorio.
“La prima fondamentale è la sterilizzazione dei cani patronali, perché sui cani accalappiati la Asl già fa la sterilizzazione e la microcippatura perché sono i cani che entrano nel sanitari. Per i cani patronali è diverso, siccome non c’è una legge che impone la castrazione e la sterilizzazione- spiega Luana Pirelli- Invece molto spesso i cani che vivono in campagna e dove non c’è la cultura della sterilizzazione continuano a fare cucciolate. Quindi succede che il canile si svuota con l’adozione e si riempie con le cucciolate o con i cani vaganti sul territorio. Questo progetto in sostanza si occupa di fare in prima battuta sensibilizzazione e informazione sulla sterilizzazione , in oltre formazione dei volontari su tutta la parte legislativa del maltrattamento e recupero”. In un periodo in cui l’abbandono dei cani cresce in maniera esponenziale, ogni azione volta a promuovere la sensibilizzazione nei confronti degli animali è essenziale. In questo progetto anche le scuole sono protagoniste.
Nelle azioni di comunicazione e informazione saranno anche promossi i ristoranti e i negozi dog friendly.
“Poiché mediamente una famiglia su tre possiede un animale da compagnia , per chi ha i cani diventa un problema andare nei ristoranti e negli alberghi perché non tutti accettano la presenza degli animali- aggiunge la consigliera- Invece nel progetto si dice che questo può diventare una risorsa economica perché i locali, i ristoranti che diventano dog friendly avranno molta richiesta. A Vieste dove è nato il progetto addirittura c’è una gelateria che fa un gelato apposito per i cani. Il progetto va adattato al territorio, ad esempio per Brindisi avevo pensato alla zona industriale dove vi sono tanti spazi. Dove un imprenditore può prendere in stallo anche tre cani del canile e il Comune fornisce il cibo e le cure veterinarie, questo fa si che i cani abbiano maggiore visibilità ed hanno anche la possibilità di avere una vita più giusta rispetto a quella che possono avere in un box nel canile. Perché molto spesso i volontari nonostante gli sforzi per fare uscire trecento cani, nella rotazione, ci sono cani che non escono per settimane se non mesi e che restano invisibili”.
Tutto questo, quindi, darebbe la possibilità ai cani di fare una vita migliore e la possibilità alle aziende di essere più sensibili verso la sterilizzazione. Secondo le previsioni l’adozione di questo progetto attiverebbe un processo che nel giro di tre, quattro anni, potrebbe azzerare i cani nel canile. Contestualmente il Comune avvierà una campagna di sterilizzazione.
Il progetto che sta facendo il giro dei Comuni italiani, prevede zero giro di soldi. Questo per evitare quelle false associazioni animaliste che invece lucrano proprio su queste cose.
“In meno di anno noi abbiamo salvato, operato e curato cani e gatti oltre 35 animali, in condizioni pietose. Quindi il fatto che non ci sia il giro di soldi è importante perché c’è il problema delle zoo mafie perché anche i canili sono ricettacolo di giri sospetti- dice ancora la Pirelli- In Puglia ci sono 137 canili, la nostra regione ha il maggior numero di canili in Italia. Questo ci deve far riflettere sul fatto che molti Comuni hanno interesse affinchè ci siano i cani all’interno dei canili”. Il progetto “Zero cani nel canile” sarà presentato sabato 22 giugno presso il Comune di Brindisi alla presenza dei sindaci della provincia brindisina, dei presidi delle scuole, delle forze dell’ordine e delle associazioni.
Lucia Pezzuto per IL7 Magazine
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