LECCE – Rapine all’ufficio postale con la tecnica del buco, arrestati tre brindisini. I carabinieri della sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lecce hanno eseguito questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Lecce Sergio Mario Tosi nei confronti di tre brindisini: Giuseppe Roberto Niccol, 61 anni, Salvatore Quinto 53 anni e Oronzo Sgura di 57 anni. Le ordinanze sono il risultato finale dell’indagine denominata “last hole”, avviata a gennaio 2019 dai carabinieri di Lecce e coordinata dal pubblico ministero della procura di Lecce Giovanna Cannarile. I tre sono ritenuti gli autori seriali di rapine a mano armata messe a segno con la tecnica del “buco”. Tra i destinatari della misura cautelare, niccoli Giuseppe Roberto Niccoli vanta precedenti penali specifici (nel 2013 è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Reggio Emilia per aver commesso in concorso con altri tre soggetti una rapina con il predetto metodo del “buco” presso una banca di quella citta’).
I tre soggetti, erano gia’ stati arrestati in flagranza di reato la mattina del 13 aprile 2019 dentro l’ufficio postale di Cannole (le), mentre cercavano di portare a compimento un’altra rapina in territorio salentino (la prima era stata messa a segno presso l’ufficio postale di Caprarica di Lecce la mattina del 23 gennaio 2019, data in cui e’ stata avviata anche l’indagine che ha portato all’esecuzione della odierna ordinanza).
Nell’immediato, infatti, attraverso l’analisi delle videoregistrazioni estrapolate da un sistema di allarme privato, installato su via Roma di Caprarica di Lecce, veniva immortalata la Fiat Punto in possesso e costantemente utilizzata da Niccoli, nonche’ una Lancia Ypsilon, la cui targa risultava rubata il 14maggio 2016 a Lecce.
Nel corso dell’attivita’ investigativa i militari hanno appurato che era proprio Niccoli che provvedeva ad effettuare i sopralluoghi e sceglieva gli obiettivi da colpire nella provincia di Lecce che avessero in comune la caratteristica di confinare con abitazioni o locali non abitati o in disuso. L’indagine acclarava che venivano effettuati sopralluoghi esplorativi in diversi comuni della provincia di Lecce. Proprio in relazione ad uno di questi, presupponendo che l’unica possibilita’ di accesso al luogo individuato dai malviventi poteva avvenire da uno stabile abbandonato, i carabinieri installavano una telecamera che consentiva di registrare, la sera del 10 marzo 2019, la presenza della fiat 500 in uso a Salvatore Quinto e conseguentemente anche la mattina del 1 marzo. A seguito di tale circostanza i militari individuavano la contemporanea presenza dei cognati Quinto e Niccoli. In queste due ultime occasioni forzando un anello in ferro che assicurava il lucchetto che chiudeva il portone dell’immobile si introducevano al suo interno portando al seguito anche una scala. Il colpo non fu messo a segno perche’ l’istituto individuato dal non effettuava piu’ sportello di cassa e, pertanto, risultava priva di denaro da rapinare.
L’epilogo si registrava la sera del 12 aprile scorso, data in cui Quinto e Niccoli, con la Fiat 500 raggiungevano il comune di Cannole e nell’abitazione attigua all’ufficio postale praticavano il foro che sarebbe servito l’indomani per accedere al suo interno e portare a segno il colpo all’apertura, non appena avrebbero avuto a disposizione il direttore. Il colpo veniva sventato dal blitz dei militari della compagnia in assetto operativo che aveva previsto l’irruzione dei malviventi nei locali tenuti sotto controllo e nell’occasione venivano tratti in arresto unitamente a Sgura. Agli odierni arrestati vengono oggi contestate dunque: la rapina presso l’ufficio postale di Caprarica di lecce il 23.01.2019 con la violazione di domicilio aggravata; la violazione di domicilio aggravata per l’ingresso in uno stabile disabitato ubicato in un comune della provincia di lecce ed attiguo ad una filiale da rapinare; la tentata rapina presso l’ufficio postale di Cannole del 13 aprile con ricettazione riguardo l’autovettura Lancia Ypsilon utilizzata e la violazione di domicilio aggravata per l’ingresso nell’abitazione attigua agli uffici da rapinare.
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