Sandro Toffi compie 55 anni, il dj più famoso della Puglia si racconta

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Sandro Toffi voce storica di Radio Ciccio Riccio, ma anche l’ainma delle discoteche pugliesi compie 55 anni gran parte dei quali trascorsi con la musica nel cuore. Il due maggio Toffi, livornese di nascita, brindisino di adozione, festeggia 55 candeline e per farlo ha scelto la città che lo ha cresciuto: Brindisi. Il primo maggio ha organizzato una festa al parco Cillarese invitando tutte la famiglie e i ragazzi, un modo per ringraziare la città che per prima lo ha accolto e che ama profondamente. Il tema della giornata, manco a dirlo , è il suo amore, la sua passione: la musica.Quella da dove tutto è partito. “Facevo il giocatore di basket ma avevo una grande passione per la musica e così cominciai con la radio con Ciccio Riccio. Questa attività in radio esplose subito e mi portò ad un discreto successo e a quel punto dovetti fare una scelta. Il basket mi sottraeva molto tempo, dovevo allenarmi, allora scelsi la musica- racconta Sandro- Ho iniziato a fare radio e discoteca. Erano gli anni ottanta. A un certo punto ho fondato Radio Mambassa a Lecce, di cui tutt’ora sono direttore artistico e contestualmente mi sono occupato di tanti locali, sia da gestore che da proprietario che da dj , insomma vari ruoli. Diciamo che oggi sono polivalente posso fare dj o organizzare io eventi. Ho anche una mia struttura il “Malè” a Santa Cesaria Terme , l’ho presa in gestione. Continuo a fare tante cose”.

Sandro Toffi a 55 anni ha una vita molto intensa e oggi si divide tra i suoi impegni musicali e la famiglia.

“La nascita dei miei figli mi ha ringiovanito. Ho un bimbo di 5 anni ed una bimba di quasi un anno- dice- Loro mi hanno dato un bel po’ di energia in più, sia per una questione di stimoli, sia per garantirli un futuro e sia a livello impegnativo fisicamente e mentalmente. Con loro ho trovato anche un equilibrio, riesco a fare tante cose. La cosa buona è che alla fine sono a casa mia in tutte le province: io opero su Brindisi, Bari, Taranto e Lecce. Abito a Lecce ma mi muovo tranquillamente”.

Toffi ama Brindisi e la Puglia dove per scelta ha deciso di restare e svolgere la sua attività. “ Io sono un caso atipico, sono di Livorno e ho deciso di restare a Brindisi, tutti fanno il contrario. E per quanto sia legato alla Toscana, io mi trovo benissimo in Puglia e soprattutto ho abitato con grande piacere a Brindisi per tanti anni. Io amo Brindisi e la conosco come le mie tasche ma purtroppo le prospettive lavorative sono minori rispetto alle altre città della Puglia per cui sono stato costretto a vivere a Lecce ma se riesco a fare eventi a Brindisi ne sono davvero felice”. La scelta, infatti, di organizzare l’evento del primo maggio qui a Brindisi non è certo casuale: “L’evento dell’uno maggio l’ho fatto solo per il piacere di farlo con le famiglie di Brindisi, non guadagno nulla. E’ una manifestazione autofinanziata dalle persone che vendono all’interno del parco e daranno un contributo per le spese e niente più. Un giorno che ci potranno essere prospettive a Brindisi sarò felice di fare altro ma detto tra noi è la città dove faccio meno rispetto agli altri posti”.

Negli anni ’80 Toffi vive il suo momento d’oro e ha persino la possibilità di andare via e lavorare in una radio nazionale.“Quando era a Ciccio Ricco ed avevo un grande seguito, ero molto famoso e anche giovanissimo mi chiamarono da radio Kiss Kiss per andare a fare radio a livello nazionale, però in quel periodo guadagnavo troppi soldi qui. Professionalmente mi stimolava fare radio a livello nazionale a avrei potuto avrei chissà quali altre occasioni però allo stesso tempo era un periodo d’oro in cui facevo tante discoteche e paradossalmente quello che poteva essere un ottimo stipendio mensile che poteva darmi radio Kiss Kiss io lo guadagnavo in una sera-dice- Quindi fui costretto a dire di no perchè per me era l’America e stavo proprio bene. Poi il mondo della notte è crollato. Io non mi sono mai pentito di questa scelta. Alla fine era solo una questione di autostima che mi sarebbe piaciuto fare radio a livello nazionale, perché secondo me se funzionavo in Puglia potevo avere successo anche a livello nazionale però in quel momento io ero il “re” in Puglia, oggi non è più così, ma all’epoca guadagnavo tantissimo ed ero conosciutissimo. Per cui scelsi di non andare e poi Napoli non mi faceva impazzire, era una città troppo caotica. Questa era l’unica prospettiva che avrei potuto cogliere ma che non sono assolutamente pentito di non aver colto. Oggi sono stabilizzato bene, ho le mie attività , ho una bella famiglia, per cui sono felice”. Quasi trent’anni di radio e musica , una lunga carriera anche da imprenditore, Sandro Toffi ha visto crescere tanti giovani e ancora oggi sono loro il suo metro di misura anche quando la gente li giudica e non condivide la loro musica.

“Per quanto sia difficile capire e concepire per una persona dai 30 anni in su considerare i ragazzi, in particolare i trapper, degli artisti, c’è da dire che io che ho a che fare con i giovani mi rendo conto che questi artisti trap usano lo stesso linguaggio dei ragazzi, sono molto ermetici. Noi sentiamo una frase, una cretinata che non ci capiamo niente ma per il ragazzo di 16, 17 anni, quella frase racconta quasi la storia della sua vita. Perché oggi il linguaggio dei ragazzi è tutto sintetizzato. Non bisogna prendere sempre le solite canzoni esagerate e trasgressive. Bisogna sapere ascoltare, bisogna capire la mentalità dei ragazzi di oggi. Quando metto un disco trap in una serata di ragazzini loro tirano fuori tutti il cellulare e fanno la storia su Instagram. E’un mondo che esiste e non possiamo dire che sono stupidi e il linguaggi dei giovani d’oggi è quello. Io mi trovo benissimo- dice con il sorriso Sandro- Io amo il pubblico e rinuncio a dire “io sono la musica e ve la devo insegnare”. Io ho i miei gusti , la mia cultura musicale, però quando vedo la gente felice con quelle canzoni sono felice anche io. E’ una sorta di cordone ombelicale tra me e il pubblico. Io riesco a sintonizzarmi con il pubblico”.

Sandro Toffi guarda con serenità al suo futuro e anche con una marcia in più, quella che gli danno i suoi figli. Con il loro entusiasmo è pronto ad affrontare altri 55 di questi anni.

“Ora sto facendo un percorso contrario a quello che ho fatto sino ai quarant’anni. Sono un salutista perché cerco di preservarmi e vivere il più a lungo possibile per crescere i miei figli. Penso che non smetterò mai di fare musica”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

 

1 Commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*