Soprusi e violenze nella sala giochi ai dipendenti e ai clienti, arrestato brindisino di 42 anni

BRINDISI – Pretendeva denaro dai dipendenti della sala giochi per poter scommettere alle macchinette, uno volta ha picchiato uno dei lavoratori e ad un altro gli ha incendiato l’auto.  Questa mattina gli agenti della Sezione Volanti hanno arrestato C.C 42 anni di Brindisi già noto alle forze dell’ordine. È accusato di stalking e violenza privata aggravata. Aveva creato all’interno della sala giochi un clima di paura tanto che i dipendenti volevano chiedere la riduzione a part  time dell’orario di lavoro. All’inizio qualcuno di loro ha negato le vessazioni ma ad accertare i soprusi del 42enne sono state le immagine delle telecamere di video sorveglianza.

C.C., ha iniziato a frequentare questo locale nel mese di gennaio, ben presto piuttosto che continuare a tentare la fortuna con le macchinette, ha assunto un atteggiamento vessatorio verso i dipendenti e anche verso i clienti, ignaro che le telecamere di videosorveglianza interna riprendevano tutto. Ha iniziato a  pretendere denaro dai dipendenti del centro, e ciò per poter effettuare le sue giocate. Se qualcuno osava contraddirlo, questi passava subito alle maniere brusche. Un dipendente del centro ha dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso, mentre un altro si è visto andare a

fuoco la propria autovettura. Non contento e ha danneggiato alcuni monitor tv presenti nella sala VLT.

La denuncia del primo dipendente arriva subito, all’indomani delle percosse che lo

hanno portato al pronto soccorso. Immediate le prime indagini con l’acquisizione dei video a riscontro almeno di quanto denunciato. Nel giro di qualche giorno gli inquirenti hanno sentito tutti i dipendenti del centro, i quali hanno tentato di sminuire la reale portata della vicenda. Davanti alle immagini i dipendenti hanno però ammesso, con l’unanime intenzione ddi chiedere un contratto “part time” per poter

ridurre i tempi di presenza sul posto di lavoro: una perdita economica secca piuttosto che subire offese era una richiesta di aiuto che non poteva essere in alcun modo sottovalutata. In alcuni fotogrammi si vede chiaramente l’arrestato che viene salutato da altri avventori come fosse il padrone di casa, o altri in cui teneva comportamenti incivili o prepotenti nella sala VLT presa di mira.

Nell’attività investigativa svolta confluivano anche degli interventi che una guardia giurata effettuava nella sala giochi. Infatti la direzione dell’attività, come prima misura per arginare il fenomeno che si era venuto a creare, decise di ricorrere a servizi di vigilanza. Le attività investigative svolte consentivano di ricostruire gli ammanchi economici sofferti dall’azienda a causa del comportamento vessatorio che l’arrestato aveva sui dipendenti, e correttamente quantificato diveniva una delle fonti di prova della responsabilità del C.C., insieme a quella della richiesta di modificare la tipologia del contrasto di lavoro come diretta conseguenza del clima sofferto dai dipendenti.

 

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