“La nuova provincia con due capoluoghi” Ferrarese ci prova, Florido borbotta

BARI-Una provincia con un capoluogo a due teste, Taranto e Brindisi. Questa la richiesta di Ferrarese, ma Florido storce il naso. Taranto, che per legge dovrebbe diventare il capoluogo della futura maxi provincia perché ha più abitanti, non sembra avere nessuna intenzione di dividersi oneri e soprattutto onori con la città messapica.Il tempo passa e bisogna fare in fretta, entro il 24 ottobre la Regione Puglia dovrà consegnare al governo l’accordo sul nuovo assetto istituzionale pugliese. Questa mattina incontro a Bari tra Presidenti di Provincia, sindaci e l’assessore  regionale agli Enti locali Marida Dentamaro.

Lecce sta bene da sola, ha i requisiti per restare Provincia, ed allora di un super Provincia del Grande Salento non ne vuol parlare, il presidente Antonio Gabellone in Regione non si è neanche presentato.

L’accorpamento tra Brindisi e Taranto sembra essere ormai cosa fatta, resta in piedi solo la questione capoluogo.  O meglio anche quella ormai è decisa, ma il presidente della Provincia di Brindisi ci ha provato con il presidente di Taranto Gianni Florido, che si è preso qualche giorno di tempo per aprire un confronto nel suo territorio.

Intanto i Comuni al sud del brindisino hanno nuovamente avanzato l’ipotesi di un’annessione con Lecce, loro sarebbero troppo lontani da Taranto. Il sindaco di San Donaci, Domenico Serio ha ribadito questa volontà anche all’assessore Dentamaro. Con San Donaci andrebbero via Cellino San Marco, San Pancrazio Salentino e San Pietro Vernotico.  La Dentamaro è stata chiara, per fare questo entro il 2 ottobre ciascun Comune dovrà presentare la propria delibera votata dal Consiglio comunale. Ferrarese ha fatto però notare ai sindaci che andare con Lecce significa far pagare una maggiore Rc auto ai propri abitanti, in quanto quella Provincia ha aumentato questa spesa.

Niente di definito quindi, ma una sola certezza: il 31 dicembre prossimo la Provincia di Brindisi non ci sarà più. Non ci sarà più, non solo l’ente istituzionale, ma tutto ciò che di “provinciale” ora esiste in questo territorio. Dagli uffici pubblici, alle organizzazioni sindacali e di categoria, dalla questura alla prefettura, inclusa l’organizzazione delle scuole. Di tutto questo forse ci saranno delle succursali. Lo ha deciso il governo, con una legge approvata da una maggioranza politica bipartisan.

Lucia Portolano

2 Commenti

  1. Un suggerimento/domanda:non sarebbe più logico(ma già il fatto di essere logico ne preclude la fattibilità)
    accorpare il territorio di Lecce e Brindisi perchè,per esempio,hanno un dialetto simile??Cisternino ed Ostuni(mi pare anche Villa Castelli,che hanno un dialetto più affine a quello tarantino e/o barese,passare con queste ??
    Non sarebbe tutto più omogeneo??
    O non sarebbe addirittura meglio una macroregione salentina??

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