Dopo l’aggressione ai due vigili nel dormitorio, i “Fuori dal Coro”: E’ necessaria una riforma”

BRINDISI- Dopo l’aggressione ai due agenti della polizia locali di Brindisi all’interno del dormitorio in via Provinciale per San Vito, il gruppo dei vigili urbani dei comuni d’Italia  “Fuori dal Coro” scrive una lettera indirizzata al sindaco di Brindisi Riccardo Rossi e al comandante della polizia locale, Antonio Orefice. Questo uno stralcio della missiva in cui si chiariscono le difficoltà nelle quali operano gli agenti e le criticità da affrontare.

“Purtroppo, ancora una volta, ci troviamo davanti a chi travisa quali siano le regole dell’ospitalità e cosa si intenda per rispetto dello Stato e per chi lo rappresenta. Purtroppo siamo in una società che precipita, il tramonto dell’occidente di Spengleriana memoria è ormai un processo avviato ed inarrestabile e purtroppo, sempre più spesso la Polizia Locale è vittima di questa sfrenata corsa in discesa visto che tra le altre cose, è costretta a subire le villane e manesche esternazioni di arroganza di individui che ricambiano l’ospitalità con il libero arbitrio e la solidarietà con la più sfacciata ed invereconda albagia. Purtroppo i fatti di Brindisi non sono isolati e sporadici casi di tentativi di integrazione difficile, sono piuttosto casi di soprusi ed idiosincrasia nei confronti di ogni forma di autorità, come la nostra, che deve mantenere l’ordine e garantire il rispetto delle norme. Con certuni soggetti che come questo giovane straniero sono invece avulsi da ogni forma di rispetto e sono financo recidivi nelle loro esternazioni e reazioni violente e tracotanti, potrebbe essere funzionale dunque la grammatica più ferrea e logica del decreto di espulsione dal momento che di soggetti pari suo, ne abbiamo già una nostra vasta gamma e collezione. Infine, tutto poi veramente sembra essere questione di grammatica dove la forma avverbiale “purtroppo” sembra fare la cosiddetta parte del leone visto che i purtroppo riferibili a tutte queste vicende sono numerosi. Aver dato il taglio diciamo, grammaticale a questo commento, potrebbe dare l’idea di una certa triste rassegnazione o di una resa incondizionata davanti a tutti questi episodi di violenza nei quali rimaniamo vittime, ma non è così perché sappiamo bene che la vita sulla strada non è facile, il momento storico non consente di tenere una guardia bassa e rilassata ed il risentimento, quando non addirittura il rifiuto, per tutto ciò che è Legge ed autorità è palpabile; tutto ciò che chiediamo ed in fondo è anche una questione di grammatica, è quella tanto sospirata Riforma della Polizia Locale che ci consenta di garantire sicurezza alla comunità ed a noi stessi, che ci consenta di poter operare interventi con la certezza di essere tutelati e che diffonda un certo rispetto per noi e per il nostro lavoro che è difficile ma che purtroppo ci piace e ci piacerebbe farlo al meglio. Questione anche di grammatica a ben vedere.

La vecchia e classica figura del Vigile Urbano è in soffitta da anni da decenni, ora le metropoli, le città ma anche i piccoli centri urbani sono cambiati. La sicurezza urbana e il controllo del territorio sono diventate una priorità per tutte le amministrazioni locali. Sono cambiati i contesti rispetto al passato. I fenomeni criminosi si sono acuiti, le attività illegali sono aumentate, la maleducazione è aumentata, l’inciviltà è aumentata, l’immigrazione clandestina è aumentata… il tessuto urbano e sociale delle città in cui viviamo è cambiato… In questo contesto la Polizia Locale al pari delle altre F.O. opera nei centri urbani occupandosi di una miriade di attività istituzionali: Polizia stradale (controlli di ogni genere, Il Fuori Coro 4 rilevazione di incidenti stradali, viabilità, ecc.), Polizia edilizia (controlli di polizia giudiziaria sul rispetto delle normative vigenti in materia di abusivismo urbanistico-edilizio), Polizia amministrativa (controlli sugli esercizi commerciali), poi ci occupiamo di tutela dell’ambiente (controllo veicoli abbandonati, discariche abusive, e tutta un’altra serie di attività correlate alla tutela del territorio), controllo e repressione, per il commercio esercitato in forma ambulante, di tutte le attività illecite connesse alla vendita di merce contraffatta e non (i venditori abusivi di origine extracomunitaria e/o comunitaria vedi ROM) a tal proposito visto il propagarsi del fenomeno dell’abusivismo commerciale (cinesi, africani, ROM, bengalesi, ecc.) sarebbe opportuno operare congiuntamente alle altre F.O. per reprimere un fenomeno che sta pian piano portando degrado nelle nostre belle città d’arte, sulle spiagge, località turistiche balneari, montane, lacustri, rendendole dei veri e propri suk. Operiamo, senza alcuna tutela giuridico-contrattuale, nei campi ROM in molte situazioni di degrado e grave pericolo per l’incolumità degli operatori e sposti a rischi enormi. Operiamo nei siti ove sbarcano i “migranti-clandestini-profughi”. La Polizia Locale interviene molte volte in operazioni coordinate INTERFORZE unitamente a Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza per attività anche complesse e articolate sotto il profilo tecnico organizzativo. Affianchiamo il personale sanitario nei TSO. Ci prendiamo carico di mille segnalazioni che vengono fatte dai cittadini in merito financo alle più assurde richieste. La vecchia figura del “Vigile Urbano” intento a fare le multe non esiste più, oggi quell’aspetto è una parte di altre decine di attività istituzionali che la Polizia Locale svolge sul territorio a servizio della collettività e dei cittadini cercando di salvaguardare e tutelare l’interesse generale. Ci occupiamo di microcriminalità, spaccio di droga, furti, scippi, rapine, prostituzione, reati compiuti da minori (per la maggior parte commessi da bambini – ragazzi di etnia ROM). Le Procure della Repubblica sparse sul territorio nazionale delegano alla Polizia Locale una miriade di indagini su disparate materie assorbendo molto personale in queste attività di Polizia Giudiziaria. Le attività di controllo del territorio rendono le nostre città più sicure, le preservano dagli “attacchi barbarici”, dalla decadenza morale e permettono ai cittadini di vivere più serenamente con maggiori tutele. A fronte di questi gravosi impegni ne deriva una maggiore esposizione ai rischi, non passa giorno che non si leggano dalle cronache dei quotidiani locali di aggressioni o peggio a danno degli uomini e donne della Polizia Locale. Gli atti di violenza che subiscono gli appartenenti alla Polizia Locale, reiterati quotidianamente, non si contano più: agenti aggrediti, minacciati personalmente o fatti oggetto di atti vandalici ai propri beni (vedi auto incendiate), feriti o addirittura uccisi (Niccolò Il Fuori Coro 5 Savarino, Michele Liguori, Maria Ilardo, Francesco Bruner, Vincenzo Cinque, Sara Gambaro, Luigi Ancora, Iussa Marco, Zanardini Gino, Dodi Mauro e D’Addetta Carmelo, solo per citare alcuni…) un vero e proprio bollettino di guerra destinato a riportare sempre più cattive notizie. Una guerra ignorata dal mondo giornalistico a livello nazionale, capace solo di rappresentare la figura del Poliziotto Locale come il daziale degli anni 50 del secolo scorso, capace solo di far le multe e omettere di descrivere ciò che di positivo viene fatto e di riportare nelle cronache che i famigliari di tante Giacche Blu sono diventate vedove, vedovi, orfani… dimenticati non solo dai giornali ma purtroppo anche dalle Istituzioni. Con i fatti, non con le chiacchiere, le Donne e gli Uomini della Polizia Locale Italiana, dimostrano di essere il primo, vero, baluardo della legalità e di essere la vera Polizia di Prossimità, vicina al cittadino. Per tutto questo, sig. Sindaco, Sig. Comandante, Vogliate farvi carico, di far pervenire un’istanza, presso le opportune sedi Istituzionali, che rappresenti il grido oramai disperato dei 60.000 agenti e ufficiali, che indossano ogni giorno con alto senso del dovere l’uniforme di poliziotto locale e che chiedono RIFORMA e TUTELE per la categoria. Noi del FUORI CORO lo abbiamo fatto in più occasioni, anche recentemente, scrivendo più volte negli ultimi anni al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, al Ministro e al Vice Ministro dell’Interno. Le Istituzioni debbono una risposta politica a chi le serve quotidianamente. Il tributo di sangue che sta versando la Polizia Locale d’Italia sull’altare del senso del dovere, dello spirito di sacrificio e di Corpo, rende urgente e improcrastinabile una Riforma organica e strutturale della P.L. che vada oltre la L. 65/86, adeguandosi ai cambiamenti e alle mutate esigenze dei nostri centri urbani che richiedono la cosiddetta “Sicurezza Integrata del Territorio”, ma soprattutto una modifica all’art. 6 del D.Lgs 201/2011 (cosiddetto Decreto Monti) che restituisca dignità ai 60.000 uomini e donne della Polizia Locale d’Italia e restituisca le Tutele cancellate maldestramente a danno di chi ogni giorno si sacrifica e veste con onore una divisa al pari delle altre Forze dell’Ordine. Ma noi, consci delle nostre possibilità e capacità, andiamo fieramente avanti e consapevolmente certi che prima o poi il “lavoro” paghi, attendiamo i giusti riconoscimenti e rimaniamo in attesa che chi è alla guida del Paese si accorga finalmente che 60.000 agenti e ufficiali della Polizia Locale d’Italia sono meritori delle dovute TUTELE e della tanto agognata RIFORMA…”.

BrindisiOggi

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