BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Abbattimento delle barriere architettoniche, piste ciclabili, ampliamento del palazzetto, il parco nella caserma Ederle e un forno crematorio, questo e molto altro nel programma triennale delle opere pubbliche del Comune di Brindisi. Nei prossimi tre anni il Comune di Brindisi prevede di investire 142.009.445,56 di euro per migliorare i servizi e il decoro della città. Risorse che nel quadro generale si suddividono in risorse derivanti da entrate aventi destinazione vincolata per legge, risorse derivanti da entrate acquisite mediante contrazione di mutuo, risorse acquisite mediante apporti di capitali privati, stanziamenti in bilancio, finanziamenti pubblici, risorse derivanti da trasferimento di immobili e altre tipologie. E’ inutile a dirsi che il Comune di Brindisi conta molto sull’apporto dei capitali privati, la previsione è di raccogliere almeno 25milioni di euro in tre anni. L’idea è quella di coinvolgerli soprattutto là dove vi è un maggiore interesse del cittadino, un caso per tutti: l’ampliamento del palazzetto in contrada Masseriola.
Linee guida del piano delle opere pubbliche sono indirizzate comunque alla sicurezza e decoro urbano. Nel lunghissimo elenco delle opere non manca, infatti, una particolare attenzione per le scuole , soprattutto quelle più datate, che necessitano di opere di ristrutturazione radicale come la scuola media Virgilio, ex Ginnasio. Ma anche le periferie e le contrade sono all’attenzione dell’amministrazione, in particolare là dove vi è necessità di opere di urbanizzazione, vedi Torre Rossa o alcune zone della frazione di Tuturano.
Vi sono poi alcune opere in particolare che rappresentano una novità per il territorio brindisino, tra queste la realizzazione del forno crematorio, la Caserma Ederle e le nuove piste ciclabili.
Forno crematorio (1milione e 700mila euro)
L’idea di realizzare un forno crematorio nei pressi dell’area cimiteriale di Brindisi era già nell’aria da tempo e nasce dall’esigenza di risolvere l’annoso problema della mancanza di loculi. Da alcuni mesi, infatti, chi muore a Brindisi e chiede un loculo in concessione, può essere tumulato solo nella frazione di Tuturano, quindici chilometri di distanza, vicina con tutti i disagi che ne conseguono. Il Comune ha acquisito la richiesta di partenariato pubblico-privato e l’ nel 2019 intende darne attuazione perché ne condivide l’interesse pubblico. Tuttavia bisogna tenere conto anche delle disposizioni della legge che disciplina la realizzazione di questi impianti: “la costruzione di un impianto crematorio deve essere sottoposto ad autorizzazione del Prefetto con consenso dell’ufficiale sanitario. Il progetto del forno deve essere corredato dalla relazione dell’ufficiale sanitario in cui si illustrano le caratteristiche ambientali del sito e quello tecnico-sanitarie dell’impianto e dei sistemi di abbattimento dei fumi e delle esalazioni. L’esecuzione della cremazione deve essere eseguita da personale specializzato”. Oggi, l’ufficiale sanitario è una figura che non esiste più e le sue funzioni sono passate direttamente alle ASL (Agenzie Sanitarie Locali). Restando validi e attuali i principi sulle emissioni dei fumi, la scienza moderna ha contribuito a migliorare la tecnica sulla messa a punto di impianti crematori che rispettino i parametri di rispetto ambientale relativa alla combustione e incenerimento di rifiuti. In tutti gli impianti deve essere, infatti, adottato – per i fumi in uscita dal post-combustore – un sistema di rilevazione e registrazione della temperatura e della concentrazione di ossigeno libero. La legge dice ancora che “per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, il riferimento è il D.P.R. 915/82 che demanda alle Regioni la determinazione dei valori ammissibili per le varie sostanze inquinanti”.
Caserma Ederle (975mila euro)
Il Comune di Brindisi ha riscoperto la ex Caserma Ederle da qualche mese. Per anni questo immobile con un’immensa area verde, nascosta nel cuore del centro storico brindisino, è finita nel dimenticatoio. La Ederle, realizzata nel 1919, è stata per quasi mezzo secolo una caserma militare dell’esercito. Una volta dismessa è stata lasciata in completo stato di abbandono. Circondata da alte mura di cinta è rimasta nascosta agli occhi del brindisini , l’immobile così è rimasto preda della vegetazione e soprattutto dell’incuria. L’intera area, stabile compreso, in origine apparteneva al Demanio dello Stato, ma a febbraio dello scorso anno la stessa caserma, assieme ad altri 27 beni immobili, è stata definitivamente ceduta al Comune di Brindisi affinchè la potesse valorizzare e dare una nuova destinazione d’uso. Il Comune di Brindisi ora vorrebbe recuperare questo bene che si trova in via Castello per farne un parcheggio a raso che potrebbe contenere dai 40 ai 70 stalli a seconda se si possa o meno abbattere i ruderi che si trovano al suo interno. Per fare tutto questo la spesa varia dai 700 a un milione di euro (minimo). Con il nuovo piano delle opere pubbliche si è pensato di stanziare una quota parte 175mila euro per realizzazione di intervento di riqualificazione dell’area con recupero delle preesistenze, sistemazione a verde e parcheggi. I cittadini che hanno riscoperto la caserma attraverso un reportage fotografico pubblicato proprio da Il7 Magazine in occasione del sopralluogo da parte del Comune, hanno chiesto a gran voce la realizzazione di un parco urbano. Ora sarà l’amministrazione a conciliare, se sarà possibile le due cose.
Piste ciclabili (150mila euro)
Le nuove piste ciclabili sono una delle novità del piano delle opere pubbliche 2019/2021. Il progetto è in relazione con linee guida del Pums. L’amministrazione comunale sta cercando di intercettare finanziamenti. All’orizzonte ci sono diverse occasioni da poter cogliere. Una tra queste è il Programma Primus del Ministero dell’Ambiente, Brindisi, tra l’altro, è tra le città indicate. Questo Programma riguarda, essenzialmente, il contesto urbano per il quale si prevede un finanziamento di 600mila euro. Per il contesto extraurbano, quindi come collegamento tra città e territorio, c’è un finanziamento della Regione Puglia di 800mila euro. Con il progetto Shuttle è già finanziato il tratto della via Francigena.
Abbattimento barriere architettoniche (210mila euro)
Nel piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche c’è il sottopasso ferroviario di via Torpisana e l’elevatore panoramico in via Marco Valerio al quartiere Casale . Per il primo il Comune ha previsto un investimento di 60mila euro mentre per il secondo un investimento di 150mila euro. Quella dell’abbattimento delle barriere architettoniche è una priorità per l’amministrazione comunale di Brindisi che più volte è stata criticata in passato proprio per non aver dato la giusta considerazione alle fasce più deboli della società. Questo progetto sarà uno dei primi ad essere messo in cantiere.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
Fra le tante opere in progetto, e’ previsto anche il ripristino del manto stradale?,causa lavori della fibra che ha ridotto le vie a percorsi di guerra!