BRINDISI – “Accoglienza dei migranti non vuol dire lasciare aperto il dormitorio, permettendo ai giovani di pernottare in condizioni che restano precarie dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene non essendo stati terminati i lavori chiesti con urgenza dagli ispettori della Asl. Il rischio è che quell’immobile diventi un ghetto. E non è questo il concetto di accoglienza che mi sarei aspettata da un’Amministrazione di sinistra come quella del sindaco Riccardo Rossi che, per primo, ha predicato l’integrazione”, ad affermarlo è la consigliera di opposizione Carmela Lo Martire.
“Non può esserci integrazione – aggiunge – se, alla base, lo stesso pernottamento è a rischio. Spero di sbagliare, ma non risulta che ad oggi siano stati eseguiti i lavori necessari sul fronte antincendio. Risultano, invece, continue tensioni tra gli ospiti e gli agenti della Polizia locale, in un contesto come quello che si è venuto a creare nell’immobile di via Provinciale per San Vito. Lo stesso comandante è stato spintonato e sabato scorso due poliziotti municipali sono stati aggrediti”.
Secondo la consigliera non può il Comune chiedere il ticket giornaliero ai migranti che pernottano: 2,50 euro a testa per ogni notte oppure 75 euro al mese se la struttura non risulta ancora totalmente in sicurezza. “Non è neppure chiaro quanti siano gli ospiti e se sia stato raggiunto o superato il limite massimo delle 80 unità – conclude – La gestione dell’immobile, nelle condizioni in cui è rimasto, potrebbe diventare motivo di disordine sociale. Il che contrasta con l’accoglienza che richiede integrazione. Cosa intendono fare il sindaco e gli assessori? Lunedì è alle porte”.
BrindisiOggi
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