INTERVENTO/ Il dato rilevato sulla cassa integrazione in Puglia ci rende mesti protagonisti di una realtà a cui mai avremmo voluto essere associati.
Nel raffronto dei dati regionali Brindisi è la provincia che maggiormente ha utilizzato la Cassa Integrazione Guadagni, sia ordinaria che straordinaria.
Ed infatti, tra dicembre 2018 e gennaio 2019 mentre si registra una importante diminuzione della CIG utilizzata nelle province di BARI e LECCE; nelle Provincie di BRINDISI, FOGGIA e TARANTO si ha un aumento rispettivamente del 919.9%, 733.2%. e 31.1%.
Siamo al 919% di richiesta incremento orario, uno sproposito che in sostanza significa la morte cerebrale della nostra economia!
Il mese di gennaio 2019 si apre con 1.146.098 ore di cassa integrazione utilizzate con un incremento dell’81.2% rispetto al mese di dicembre 2018.
Questi dati confermano una condizione economica di grande sofferenza, e tanto significa che non riusciamo più ad emergere.
D’altro canto ogni giorno assistiamo alla chiusura di aziende che hanno fatto la storia dell’economia brindisina senza riuscire ad ottenere reinvestimenti utili.
La CIGS poi nel gennaio 2019 si attesta su 317.271 ore a fronte delle 31.108 del dicembre 2018, dato questo veramente mortificante e preoccupante.
Avere un tale incremento di cassa integrazione straordinaria significa che molte aziende, avendo cessato definitivamente la loro attività e chiuso il relativo ciclo produttivo, stanno producendo un significativo tasso di disoccupati che non riescono a ricollocarsi.
La manovra finanziaria 2019, già oggetto di censura da parte della Commissione Europea, riduce sensibilmente la spesa pubblica, vengono tagliati 800 mln e non vi sono prospettive di infrastrutturazione.
In sostanza, si è bloccata qualsiasi possibilità di ripresa e non ci sarà ricrescita, mentre noi con i nostri giovani costretti a spostarsi al nord ed in Europa, arricchiamo sempre di più le altre realtà economiche.
Con questi dati è del tutto evidente che la provincia di Brindisi necessiti senza dubbio di una attenzione straordinaria da parte di tutti i soggetti istituzionali e delle parti sociali, in primis Governo e Regione, presso i quali possono essere individuati specifici interventi a sostegno dello sviluppo economico e strutturale del territorio.
Un territorio sempre più abbandonato da chi strumentalizza la sofferenza sociale, lo sfruttamento, il precariato e la solitudine per fare incetta di voti, proclamando svolte epocali senza produrre, di fatto, atti concreti per alleviare la stessa crisi.
Per queste ragioni, di fronte a questa realtà, se non arrivano risposte concrete, occorre che le Parti Sociali organizzino una straordinaria mobilitazione per impedire il disastro economico e di emergenza sociale sempre più allarmante.
Antonio Macchia
segretario generale Cgil
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