Commissioni consiliari solo a febbraio costate quasi 24mila euro, e per il bilancio si è già fuori tempo massimo

BRINDISI – Quasi 24mila euro. Tanto sono costate le commissioni consiliari al Comune di Brindisi nel mese di febbraio, il più corto dell’anno. Con l’esattezza si parla di 23mila738 euro. A questa cifra si aggiungerà quella dei rimborsi alle varie aziende per i consiglieri comunali dipendenti che si sono assentati durante l’orario di lavoro per partecipare a commissioni e  consigli comunali. Il gettone di presenza per ciascun consigliere è di 32 euro e 54 centesimi. Secondo la legge l’ammontare della cifra che percepisce ciascun consigliere non può superare un quarto dell’indennità massima corrisposta al sindaco. Questo significa che a Brindisi non si può superare 1183 euro al mese. Il più assiduo consigliere comunale a febbraio è stato Umberto Ribezzi (Puglia popolare) con 37 presenze, seguono Gianluca Quarta (Forza Italia) e Grabriele Antonino (Pri) con 32 presenze, Maurizio Pesari (Pd) 32,  31 presenze per Nadia Fanigliulo (Pd) e Luciano Loiacono (Idea). I più assenti invece i due ex candidati sindaco Roberto Cavalera (Forza Italia) con solo due presenze, Massimo Ciullo con sei. Rossella Gentile (Pd) batte tutti  con una sola presenza. Ventiquattromila euro per le commissioni consiliari sono una grossa cifra, che se dovesse essere confermata ogni mese vuol dire 300mila euro all’anno. Una somma che potrebbe essere giustificata dai risultati raggiunti. Il costo però potrebbe anche aumentare qualora tutti i consiglieri fossero sempre presenti alle riunioni. Eppure il sindaco aveva parlato di minori costi con due commissioni in meno. Una spesa che pesa come un macigno su un bilancio che non riesce a trovare la quadra, e il termine del 31 marzo, giorno in cui dovrebbe essere approvato così come prevede la legge, è ormai vicino. Ma al momento non è stato presentato neanche il Piano triennale delle opere pubbliche, l’approvazione del bilancio preventivo dovrebbe avvenire entro 30 giorni dall’approvazione delle opere. Questo significa che si è già fuori tempo massimo, perchè tra 30 giorni si  è già al 12 aprile. Si attende di conoscere lo stato di salute dell’ente, ma dal Comune non arrivano notizie confortanti. Così come sarebbe giusto far sapere anche cosa hanno prodotto le commissioni visto il loro costo.

Lu.Po.

3 Commenti

  1. Qualcuno si è accorto solo ora che i componenti le commissioni ricevono un compenso per il tempo che costoro dedicano alla citta? Quindi, tra commissioni e consigli comunali, che portano via del tempo alla famiglia e a se stessi,i consiglieri dovrebbero lavorare a titolo gratuito?Perché, di lavoro si tratta e il lavoro deve essere retribuito, sempre. Al limite, viste le presenze costanti di alcuni, se ne potrebbe limitare il numero pro capite,facendone derivare un risparmio per le casse comunali.

  2. Il contenuto dell’articolo ribadisce, ancora una volta, condivisibili considerazioni e fatti arcinoti a tutt’oggi insoluti. Penso che molta responsabilità appartenga in generale “absit iniura verbis” ai consiglieri comunali che non riescono a far valere i diritti che rivengono dalla vigente normativa e regolamenti attuativi sulla gestione dell’Ente. Un esempio: alla mancata conoscenza, dopo diversi mesi dall’insediamento degli organi comunali, circa la situazione finanziaria dell’Ente e delle società partecipate, si sopperisce (artt. 223 e 239 D.lgs 267/2000) con la richiesta di un consigliere comunale della copia del primo verbale di verifica di cassa all’insediamento del Sindaco e delle copie successive di verifica obbligatoria con cadenza trimestrale. è sufficiente che un consigliere comunale denunci il caso al Collegio dei Revisori e chieda al dirigente della Ripartizione ragioneria copia del primo verbale di cassa all’atto di insediamento del Sindaco, ed i successivi verbali di verifica di cassa da effettuare con cadenza trimestrale per ottenere una risposta sia pure non esaustiva al problema. Il bilancio di previsione che dovrà approvare il Consiglio entro la fine del mese deve osservare i tempi stabiliti dalla norma e dal regolamento di contabilità anche per la notifica del prescritto parere del collegio dei revisori.
    Brindisi, 13/03/2019 Franco Leoci

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*