BRINDISI – Dopo 11 anni di assenza costrette ad essere soddisfatte anche per un’ovvietà. Il Comune di Brindisi fa sapere che dalla prossima settimana partirà ufficialmente la commissione Pari Opportunità. Lo annuncia il giorno dell’8 marzo, in quello in cui si rivendicano i diritti delle donne. La prima e ultima commissione fu istituita durante la prima legislatura Mennitti (governo di centrodestra), dopo lo scioglimento non c’è più stata traccia. Non è bastato neanche avere un sindaco donna per gettare le basi per le Pari opportunità: Angela Carluccio è durata troppo poco, ma in quel poco la sua identità femminile non è mai emersa in nessun atto. Silenzio sulla Commissione anche ai tempi del centrosinistra di Consales, nonostante il suo assessore al Bilancio, Carmela Lo Martire, si sia poi battuta negli anni successivi in veste di consigliera comunale. Finalmente è arrivata, un segnale, un passo avanti, un posto e un luogo per discutere, interrogarsi e proporre azioni concrete. Eppure ormai esiste in quasi tutti i comuni d’Italia, è stato istituito anni fa anche un apposito ministero. Ma qui ci abbiamo messo un pò di tempo. Una commissione che si adoperi a creare pari opportunità nei vari settori e che sensibilizzi sul tema dell’uguaglianza nel riconoscimento della proprietà differenza. Tutto questo sembra un’ovvietà eppure le diverse volontà politiche a Brindisi hanno bloccato l’istituzione di questo organismo. Il capitolo di spesa di questa Commissione è inserita nella disponibilità del presidente del Consiglio comunale. I presidenti del consiglio sino a questo momento, a Brindisi, sono sempre stati uomini.
“Sono 22 le candidature pervenute a seguito dell’avviso pubblico ed è motivo di grande soddisfazione – scrive oggi Giuseppe Cellie, presidente del Consiglio comunale – che già nella prossima settimana sarà chiusa la procedura così come deciso nella conferenza dei capigruppo di ieri che ha accolto la mia proposta. Si traguarda dopo tanti anni questo importante risultato e sarà altrettanto importante anche il compito che attende la Commissione che dovrà mettere in campo tutti gli sforzi necessari per la promozione di un cambiamento culturale, che scardini la discriminazione e gli stereotipi di genere, ancora presenti e consolidati nella nostra società che molto spesso sfociano in violenza. Non è solo simbolica la scelta di comunicare proprio oggi questa importante notizia ma vuole rappresentare il primo segnale di un cambio di passo e significare che la comunicazione è il primo potente strumento per determinare un’inversione di tendenza”. Chissà se davvero potrà contribuire a tracciare uno spartiacque nella parità di genere e non solo, ma già aver colmato un vuoto è un bel segnale.
Lu.Po.
Commenta per primo