“Lavoro e sviluppo , ma nessuno tutela il territorio”

INTERVENTO/Sono ormai decenni che la popolazione brindisina convive con due realtà industriali ad alto impatto ambientale la cui presenza sul territorio ha sempre destato preoccupazione tra i cittadini che, affiancati alle numerose associazioni impegnate a tutela della salute pubblica, si sono mobilitati in più occasioni organizzando manifestazioni di vario genere.

Evidente è il riferimento alla Centrale FedericoII e allo stabilimento ENI- Versalis che , sebbene garantiscano posti di lavoro, ci obbligano a fare i conti con quelle che sono le ricadute ambientali e le problematiche tossicologiche legate alle loro attività.

Condividiamo le preoccupazioni di quanti dichiarano che l’ENEL non ha mai realmente considerato l’ipotesi di cessare l’utilizzo del carbone nel Dicembre 2024, paventando la possibilità che la popolazione brindisina possa essere beffata ancora una volta.

Ma qualcosa oggi è cambiato; alla guida dell’ Amministrazione Comunale  ritroviamo un Sindaco, Riccardo Rossi, conosciuto in città come ambientalista convinto, sempre impegnato in prima persona nelle innumerevoli manifestazioni a carattere ambientale. I cittadini si aspettano da lui, oggi più che mai,   impegno in una difficile quanto mai improbabile battaglia a tutela della salute dei cittadini nonchè del territorio.

Per molti anni abbiamo dissertato in merito a nuove convenzioni, alla possibilità di eseguire monitoraggi globali e a proposito di eventuali ritorni economici per il territorio. Quella fase si è chiusa per sempre! La tanto sbandierata coniugabilità tra ambiente e occupazione oggi è possibile. In un ottica di Clean Steel, prevista dalla Commissione Europea, la decarbonizzazione diviene un processo improcastinabile; sarebbe sufficiente mettere da parte l’aspetto meramente economico legato al profitto e sfruttare le fonti rinnovabili,  sole e vento, di cui la nostra terra è particolarmente ricca.

In merito invece alla questione ENI-Versalis potrebbe essere sufficiente imporre l’obbligo di :

-dotarsi di apparecchiature provviste di tecnologie  di ultima generazione;

-eseguire la manutenzione ed il controllo secondo elevati standard qualitativi di queste apparecchiature, prevedendo una programmazione rigorosa;

-consentire la rilevazione di dati necessari a poter effettuare analisi tossicologiche per il bene della comunità.

I registri epidemiologici documentano, anche nel 2018, l’incremento di patologie oncologiche a carico dell’apparato respiratorio e non solo. Questo dato richiede che il Comune in sinergia con la Regione e di concerto con ARPA e Asl, adottino ogni misura utile alla prevenzione avviando screening, finalizzati a mettere in evidenza tutti i nuovi casi di malattia  prima che questi giungano all’osservazione del medico quando sono già in stadio avanzato.

Parlando di screening è giusto affrontare  anche la tematica che riguarda i costi .Questi ,se non possono essere sostenuti dal Comune o dalla Regione mediante l’intercettazione di finanziamenti europei ,potrebbero essere completamente addebbitati alle aziende presenti sul territorio che attraverso la loro quotidiana attività produttiva immettono nell’aria sostanze inquinanti di qualunque natura.

Non è più possibile aspettare……..e arrivato il momento di agire!!

Movimento sport popolare-Italia

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