BRINDISI- Dormitorio in via Provinciale per san Vito, vertice del Consiglio Territoriale per l’immigrazione in prefettura. Le associazioni di volontariato e i sindacati lo avevano chiesto a gran voce, una vertice in prefettura per discutere le alternative disponibili per l’accoglienza dei 40 immigrati esclusi dal dormitorio. Questa mattina così si è riunito per l’occasione il Consiglio territoriale per l’immigrazione. Ancora una volta è stata ribadita la necessità di dare un’alternativa a questi ragazzi che vivono sul nostro territorio con un lavoro e uno stipendio regolare ma che non riescono a trovare una casa in affitto.
Dopo un confronto, durato l’intera mattinata, possiamo dire che, ancora volta, non siamo usciti dal confronto con le Istituzioni con una proposta che risolva (anche se temporaneamente) la situazione delle persone presenti in numero eccedente rispetto alla capienza dello stabile, che, come tutti convengono, deve essere fisicamente ristrutturato e ben pensato nella sua gestione, ad evitare che diventi di nuovo un ricovero privo di alcun servizio e controllo.
“Si è invece convenuto sulla necessità di altro tempo per sostenere il percorso in autonomia di altri ospiti evitando soluzioni traumatiche. Si è considerato opportuno valutare la possibilità di richiedere autorizzazioni al Servizio Centrale per alcuni ingressi in Sprar, anche con il sostegno di rappresentanti dell’UNHCR. Si è raccolta la disponibilità delle comunità africane a ristrutturare o adeguare eventuali immobili (oltre che a pagarne gli affitti) e a monitorare che le case siano tenute con cura dagli eventuali nuovi occupanti- spiegano le associazioni- Si è considerata percorribile la strada di richiedere a gestori di Cas in dismissione di affittare le stanze ad alcuni dei ragazzi in uscita dal dormitorio e si è ritenuto necessario lavorare tutti sulla intermediazione e sulla verifica di case vandalizzate ma potenzialmente disponibili, sulle garanzie per i locatori ed, in generale, sulla emergenza abitativa diffusa nella città, a proposito della quale si è recepita l’attivazione da parte dell’Arci dello sportello per la ricerca di soluzioni percorribili”.
Assenti all’incontro la Asl e le associazioni datoriali degli agricoltori, indispensabili per aprire un tavolo sul caporalato e sullo sfruttamento.
Su questi temi, e sulle proposte/impegni emersi dalla giornata si è dunque concordata la necessità di rincontrarsi a breve, fermo restando che le associazioni continueranno a seguire la questione dormitorio che è stato il rilevatore più evidente di una questione povertà che torna a minacciare i nostri territori e della quale bisogna farsi carico con determinazione e competenza.
Continuare a seguire il dormitorio, per la società civile cittadina, (ma anche provinciale e regionale), significa continuare a fornire pasti e abiti nei limiti delle possibilità, accompagnare il processo di assorbimento delle persone considerate in esubero, sostenere la regolarizzazione della struttura, fornire i servizi di informazione e sostegno agli ospiti, fino a giungere ad una gestione del posto dignitosa, come descritta dalla bozza allegata predisposta dal Cir e dal Forum Per cambiare l’Ordine delle cose e consegnata ai referenti istituzionali come linea guida per non incorrere nel futuro nelle stesse condizioni.
BrindisiOggi
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