BRINDISI – Prima la visita alla mostra Arte liberata che dal 15 dicembre è in esposizione nella sala di palazzo Nervegna, poi il convegno per discutere di espropriazione della bellezza come educazione. “Le norme ci sono e vanno applicate. Oggi abbiamo la reale dimostrazione di come le norme funzionino e di come possano essere applicate e dare dei risultati. Il fatto che la collettività possa usufruire di un bene prezioso come quello dell’arte, sottraendola a chi utilizza dei proventi illeciti, credo sia un bellissimo risultato dello Stato. Bisogna incentivare la collaborazione fra forze dell’ordine, magistratura ed enti locali”. Ha affermato David Ermini, vicepresidente del Csm. Si tratta di opere d’arte confiscate in un’inchiesta sull’alta finanza lombarda. Opere che ora possono essere ammirate dalla collettività che sarebbero state acquistate con proventi illeciti. Al convegno tra i relatori c’erano anche il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato (Pd), il presidente del Tribunale di Brindisi, Alfonso Pappalardo, il procuratore della Repubblica, Antonio De Donno, e il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi. “Un messaggio molto chiaro, frutto di un lavoro che nella nostra cultura e nella nostra legislazione si è fatto e si è voluto: intacchiamo la criminalità organizzata togliendogli i soldi, le case, togliendogli i beni, quello che sono i proventi. Non basta il carcere ma rendiamoli poveri”, ha detto il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato (Pd).
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