BRINDISI – Quale risparmio reale con la chiusura del laboratorio di Patologia clinica e tossicologia al Di Summa? Se lo chiede il consigliere comunale di Fratelli D’Italia che ha scritto una lettera al sindaco Riccardo Rossi per chiedere la revoca della decisione della Asl di chiudere il centro. Un risparmio che stando ai calcoli effettuati da Oggiano non ci sarebbe visto i costi per il trasporto dei prelievi effettuati che si concentrerebbero tutti al Perrino. Pubblichiamo la lettera di Oggiano.
“Il Laboratorio Distrettuale “A. Di Summa” è stato istituito già dal 2003 come U.O. Complessa di laboratorio Territoriale ubicato nel Distrettuale S.S. di Brindisi con relativa P.O. regolarmente approvata dalla Regione Puglia e successive modificazioni fino alla del . n. 650 n° prog. 859-11 e successive delibere del 2011 approvata dalla regione Puglia come U.O.C. della macrostruttura distretto S.S. 1 di Brindisi.
Sin dalla sua istituzione si era proposto di Specializzarla con una sezione annessa di Tossicologia vista la carenza di questa specialità in tutta la regione Puglia, cosa che è avvenuta egregiamente tanto di divenire punto di riferimento regionale di Tossicologia dopo la Medicina legale dell’Università di Bari. Essa infatti è l’unico laboratorio di una ASL che effettua Indagini di II livello di tossicologia (conferme ) disponendo di attrezzature e personale qualificato
A tale Laboratorio afferiscono tutti gli esami tossicologici dai SERT della Provincia di Brindisi sia di screening che di conferme (circa 200.000 esami/ annui) oltre alle richieste di esami tossicologici per le case circondariali, e gli ospedali di tutta la provincia compreso l’ospedale “Perrino” e per i dosaggi dei farmaci antirigetto ( Tacrolimus,everolimus, sirolimus, ciclosporine , micofenolati, per i trapiantati e tutte le Benzodiazepine).
Tale laboratorio inoltre effettuava tutti gli altri esami di laboratorio ambulatoriali richiesti dall’utenza esterna con impegnativa, per più di 350.000 esami/ annui, a cui vanno aggiunti tutti i paganti in proprio e le ditte esterne per gli accertamenti sui lavoratori a rischio e per le commissioni patenti, adozioni, porto d’armi, assunzioni ecc. (altre 50.000 esami/annui, per un introito di 250.000€ per la ASL), e per un totale esami di circa 400.000 esami/annui corrispondenti a circa 3 milioni di € di fatturato/annuo, con una media di 180 accettazioni al giorno .
E’ il caso di sottolineare che il laboratorio in questione assicurava sul territorio le prestazioni di laboratorio con due centri prelievi uno a Tuturano, l’altro in via Dalmazia, e un altro a San Vito dei Normanni, chiusi dal 2017. Va sottolineato che tale laboratorio soddisfaceva a pieno le richieste di prelievi a domicilio, con infermieri propri, per i richiedenti in particolare stato di salute e consegna a domicilio dei referti (20-30 al dì ). Servizio che funzionava da anni con grande soddisfazione dell’utenza bisognosa di cure domiciliari e che è stata oggetto di apprezzamenti Nazionali oltre che Regionali, tanto da essere esportata anche nelle province di Rimini e di Milano. I modelli organizzativi di tale servizio risultano più performanti e più efficaci per la risposta alla domanda del cittadino ambulatoriale poiché essi non hanno i costi indotti come i laboratori ospedalieri che effettuano prestazioni di laboratorio per esterni, costi indiretti degli altri servizi di supporto logistico e sanitario ( P.S. rianimazioni, terapie intensive, ecc. pronta disponibilità e/o guardia per gli esami urgenti.).
A ciò si aggiunga la effettiva riduzione della convenzionata esterna per le prestazioni di diagnostica di laboratorio che tanto pesava sulla spesa storica di questa ASL BR..
Questi dati parlano da soli circa l’utilità e la performance del laboratorio territoriale “A Di Summa” che dal 1 dicembre 2018 e’ stato disattivato. Perché? Visti questi numeri perché solo Brindisi visto la presenza di altri laboratori territoriali a Lecce e ultimamente alla BAT inaugurati dallo stesso Presidente Emiliano?
Tale laboratorio del “ Di Summa”, inoltre, soddisfaceva tutte le richieste di esami dell’istituto MEDEA ubicato nello stesso” Di Summa”in urgenza mediante convenzione che fruttava alle casse della ASL in media 2.500 €/mensili.
Va’ ricordato, inoltre, che effettuava tutti gli esami in urgenza per l’ambulatorio di Day Service cardiologico del distretto n.1 di Brindisi per il progetto IPERTENSIONE entro le ore 11.00 per i pazienti in osservazione ( in media di 10 al giorno).
Cosa che non può più fare inviando i campioni al “Perrino”. Infine, e non per ultimo, l’importanza di questo laboratorio Distrettuale-Territoriale nella effettuazione degli screening “alcool e tossicodipendenza, carcinoma cervico-vaginale, carcinoma colon retto “ secondo i progetti nazionali e regionali e che certamente non possono essere soddisfatti dal laboratorio del “Perrino”.
E’ evidente la necessità, ( lo dice l’OMS) di impedire o limitare al massimo l’accesso in ospedale di pazienti ambulatoriali al fine di diminuire le infezioni nosocomiali che tanto costano alla collettività in termini economici e di vite umane. Vedere l’aumento delle infezioni nosocomiali al P.O. “Perrino”!
Ora secondo il volere della Dirigenza ASL di Brindisi e della Regione Puglia, a partire dal 1 dicembre c’è il centro prelievi che deve solo smistare 450-500 provette dal “P.O. Di Summa al P.O. Perrino ( non si sa’ come, chi e quando) lasciando al “Di Summa solo il laboratorio di Tossicologia. Nonostante il volere espresso dai cittadini di Brindisi con la raccolta di oltre 3000 firme contro questa scellerata decisione di chiusura.
Ciò ha causato un grave danno per i cittadini di Brindisi che si vedono ridotta sempre di più l’offerta sanitaria sul territorio quando invece i dettami della riforma ne prevede il potenziamento. Quindi oggi il cittadino deve fare il prelievo e non sa’ dove va a finire la sua provetta, quando viene trasportata, quando viene analizzata e da chi con tempi molto più lunghi di refertazione, per non parlare dei possibili danni alle provette durante il trasporto (che avviene in modo empirico e non conforme ) e durante la conservazione. Quindi molte ripetizioni di esami con dispendio di risorse.
Stessa sorte è toccata ai laboratori analisi dei presidi ospedalieri di Fasano, di San Pietro V. e di Mesagne a partire da gennaio 2019 con l’invio dei relativi prelievi tutti al laboratorio centrale del “Perrino” (circa 700-800 mila esami/annui). Ora se questa era la logica del risparmio di contro per organizzare il trasporto di questi campioni dai centri prelievi al “Perrino” si è fatta una gara con per la durata di 60 mesi+24 e per un’ importo di 10.894.905,00 euro ciò vuol dire 1,556,415,00 € l’anno a fronte di un risparmio del “service noleggio” delle apparecchiature diagnostiche dei laboratori disattivati di circa 250.000 euro , questo alla faccia del risparmio.
Va detto, inoltre, che molta attrezzatura diagnostica del laboratorio distrettuale “A. Di Summa” deve rimanere per essere utilizzata per la tossicologia ( Chimica clinica , emocromo, urine,elettroforesi capillare e altro) e quindi poco risparmio sulle attrezzature che cosi’ diventerebbero sottoutilizzate per la sola tossicologia.
Quindi, questa disattivazione diventa antieconomica e dispendiosa e non produce economia di scala come si vuol far credere (vedere il capitolato tecnico ella gara per il trasporto dei campioni che considera un numero elevato di centri prelievi sul territorio provinciale rispetto a quelli esistenti, 28 su 10 reali. Perchè??
In questo continuo sfacelo il Presidente della Regione Emiliano, il PD e il suo fedelissimo DG della ASL di Brindisi hanno pensato anche di dismettere il laboratorio di Urgenza ed Emergenza al “Perrino” operante da 13 anni e che effettua quasi 2 milioni di esami l’anno in urgenza h24 per i pazienti ricoverati. Un punto di riferimento che opera in h 24, e nonostante si parla tanto di privilegiare la filiera dell’emergenza urgenza, a Brindisi si va’ nel senso opposto.
Si parla tanto di attuare aprioristicamente il percorso dell’emergenza- urgenza per garantire le immediate cure al cittadino che accede al nosocomio in urgenza e invece si dismette un servizio essenziale a tale scopo, in questa maniera si ritarda di fatto la risposta da dare al medico ospedaliero che presta i soccorsi all’utente in codice rosso o giallo, intasando ancor di più il pronto soccorso del “Perrino” gia’ in affanno per non parlare dell’utente ricoverato nei reparti di terapie intensive che ha bisogno di immediate risposte laboratoristiche.
Invece di creare servizi sanitari efficienti per i cittadini, Emiliano e Pasqualone creano disservizi e danni ai cittadini e lavoratori della ASL BR..
Con l’ipotesi di ottenere risparmi dovuti allo smantellamento delle apparecchiature, si creano danni economici creando appalti costosissimi per il trasporto dei prelievi con l’aggravante che si creano inefficienze riguardanti la qualità del servizio considerando che l’esame viene effettuato a molte ore di distanza dall’avvenuto prelievo (che viene trasportato non si sa’ come e con quali garanzie) al laboratorio del “Perrino.
Bisogna pensare che molte indagini di laboratorio devono essere effettuati entro un’ora dal prelievo. Quindi: maggiori costi, zero efficienza e qualità scadente per i cittadini.
Tutto questo dimostra il totale disinteresse per la sanità pubblica ed è la dimostrazione che ai nostri politici e ai propri burocrati interessa solo avere i conti in ordine (nell’ipotesi del risparmio, ma anzi si spende di più) e che a loro poco importa dei bisogni e delle necessità dei cittadini e dell’Ospedale “Perrino” ormai al collasso . Tutto ciò avviene senza informare i cittadini ne’ coinvolgere il Consiglio Comunale e il sindaco di Brindisi. che rappresenta la massima autorità sanitaria in Città. Lo stesso piano non parlava di disattivazione ma di attivare la rete dei laboratori pubblici e privati, che è tutta un’altra cosa. Altrimenti si favorisce l’esodo verso i laboratori privati che si stanno già attrezzando con la costituzione della rete dei laboratori .
Pertanto alla luce di quanto sopra Le chiedo di intervenire senza indugio presso la Regione Puglia per chiedere la revoca della decisione di disattivare il Laboratorio Territoriale”A. Di Summa” e il Laboratorio di emergenza urgenza del P.O. ”Perrino”, e di contro attivare seriamente un progetto organico per la ristrutturazione della rete dei laboratori analisi già fatta in altre regioni d’Italia privilegiando invece il territorio e l’emergenza -urgenza.
In ultimo Le chiedo di intervenire presso la Regione Puglia per sapere dove è finito il progetto della cittadella della salute e PTA al “Di Summa”con annessi i servizi di radiologia e di laboratorio analisi per le esigenze del territorio per liberare il “Perrino” da “queste attività ambulatoriali?”
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