Ravenna, Oristano e Brindisi: un deposito di gas liquido al porto per il rifornimento delle navi, in esclusiva il progetto di Edison

deposito gas Edison

BRINDISI – ( da il7 Magazine) Ravenna, Oristano e Brindisi. Edison ci prova a costruire la prima catena in Italia di impianti di gas naturale liquefatto di piccola taglia per alimentare navi o mezzi su gomma. Per fare questo servono depositi costieri, al momento in Italia questo gas arriva solo in autobotti dalla Spagna e dalla Francia. Brindisi, secondo il progetto di Edison, potrebbe ospitare il terzo deposito, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. La società ha già predisposto un progetto di pre-fattibilità che ancora però non sarebbe stato consegnato agli enti locali. Nelle scorse settimane alcuni ingegneri Edison hanno incontrato al Comune il sindaco Riccardo Rossi per illustrare in linea di massima il progetto del deposito costiero, che prevede lo stoccaggio si 20mila metri cubi di combustibile naturale liquido. L’autorità di sistema portuale di Brindisi ha fornito alla società tutta la documentazione per la individuazione di un’area idonea a poter ospitare le attività di trasporto attraverso metaniere e il successivo stoccaggio del gas liquido in un deposito. Tra gli atti anche il contestato progetto di colmata tra il pontile del Petrolchimico e Costa morena est che dovrebbe aumentare il pescaggio di quel tratto di mare per il passaggio delle navi.

Da un esame delle carte e in base alla disponibilità dell’Autorità portuale, la società ha individuato come area idonea quella vicino al varco di accesso di Costa Morena est all’interno del porto. Ed è proprio sul molo di Costa Morena est che sarebbe previsto l’attracco delle metaniere. Si tratta di un’area attualmente libera da impianti, asfaltata, dotata di sottoservizi, caratterizzata dalla presenza del passaggio della ferrovia e delle strada, confinante ad ovest con il nastro trasportatore dell’Enel. Edison aveva valutato altre due aree oltre a quella portuale, entrambe però al momento sarebbero state bocciate. Si tratta della zona in cui insiste la centrale elettrica di Edipower, e quella invece di proprietà dell’Asi, parallela alla strada principale di ingresso del porto. Su entrambe sono stati sollevati dubbi a causa della distanza dalla banchina e sui vincoli dell’air draft del cono di atterraggio dell’aeroporto del Grande Salento che limiterebbe le altezze dei serbatoi e dei flare. I due siti sono stati accantonati, almeno in questo studio di pre-fattibilità.

Nel progetto sono previste tutte le opere infrastrutturali e impiantistiche necessarie a consentire le attività: l’attracco di metaniere (per un carico di 30mila metricubi ciascuno) alla banchina per scaricare il gas, l’attracco delle navi che dovranno fare rifornimento e la realizzazione del deposito. Lo stoccaggio del GNL avverrà in un serbatoio verticale atmosferico con parte esterna in calcestruzzo che potrà contenere 20mila metricubi di gas liquido. Praticamente tre rifornimenti di una nave da crociera.  Il trasferimento del prodotto liquido dalla navi gasiere al serbatoio di stoccaggio e da quest’ultimo alle bettoline avverrà con dei bracci di carico. È previsto anche il meccanismo di un pozzo di spinta, così come di un sistema di motori a combustione interna per la produzione di energia e di un sistema di reliquefazione del gas. La distribuzione del combustibile sul mercato avverrà con operazioni di caricamento del prodotto su autocisterne e isocontainer caricati su rimorchi,  che potranno viaggiare per strada o su rotaie. Nelle opere compare inoltre la realizzazione di una torcia di emergenza concepita secondo la formula del “no flaring”, senza emissioni in atmosfera, ma nello stesso tempo è previsto il sistema di rilascio di gas in torcia per raccogliere e smaltire in sicurezza gli scarichi eccezionali e di emergenza provenienti dalle linee di spurgo. Insomma potranno andare in accensione così come accade per Versalis. Sempre a Costa Morena, sarà costruito un edificio dove saranno ubicati gli uffici  per il personale di gestione direzionale e amministrativa. È qui che ci sarà la sala di controllo per monitorare l’attività del deposito.

Il progetto a Ravenna ha già avuto il via libera e secondo Edison sarà operativo nel 2021 con una movimentazione annua di oltre un milione di metricubi di GNL che vorrebbe dire rifornire 12mila veicoli e 48 traghetti. A Brindisi si è ancora in una fase conoscitiva e a quanto pare il sindaco Rossi ha sollevato qualche perplessità sulla collocazione del deposito proponendo l’ipotesi di uno spostamento nell’area retroportuale. Si attende comunque di visionare l’intero progetto e di fare qualche calcolo in termini di costi e benefici, in previsione anche del futuro della centrale Enel Federico II per quale è prevista la chiusura entro il 2025 con lo stop della movimentazione del carbone, che oggi rappresenta uno dei maggiori introiti del traffico merci del porto di Brindisi.

Lucia Portolano

 

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