BRINDISI – Sono passati mesi ma la situazione al Centro per l’impiego di Brindisi non è cambiata. Gente che per un certificato si mette in fila già dalla notte. Anche oggi una nuova segnalazione: alcuni utenti erano fuori dagli uffici in via Cappuccini già dalle 4,30, era ancora buio pesto. Erano al freddo nelle loro auto ad aspettare le 9, orario in cui avrebbe aperto il centro per l’impiego. Gli uffici di Brindisi coprono 7 comuni della provincia, da due anni sono chiusi anche quelli di Mesagne. C’è gente costretta a tornare per diversi giorni per poter fare solo un certificato di disoccupazione, necessario per poter prendere il contributo dopo i licenziamento o per essere assunto in qualche azienda. All’interno degli uffici aperti dalle 9 alle 12 e a giorni qualche ora il pomeriggio, c’è poco personale. La Provincia dall’1 gennaio 2018 non ha più competenza in materia del Mercato del lavoro, i centri per l’impiego sono passati alla Regione. Ma qui non si fanno investimenti da 3 anni, e le infrastrutture informatiche sono ferme a 15 anni fa. Ora con la nuova manovra del governo e l’introduzione del reddito di cittadinanza, che prevede la necessità che i centri per l’impiego funzionino al meglio, saranno stanziate delle risorse per l’ammodernamento degli uffici in tutta Italia. Si spera che qualcosa possa arrivare anche a Brindisi, dove non solo il centro per l’impiego non ha mai funzionato nel suo vero ruolo di offrire un posto lavoro ( a causa di domanda e offerta di lavoro che non si incrociano, dati che mancano, e lentezze burocratiche), ma qui non c’è neanche personale per fare un documento in tempi celeri.
BrindisiOggi
IN UN PAESE NORMALE PER AVERE UN CERTIFICATO ANCHE DI DISOCCUPAZIONE BASTEREBBE USARE PROCEDURE TELEMATICHE MA CON IL REDDITO DI CITTADINANZA NE VEDREMO DELLE BELLE E MENO MALE CHE NEL NOSTRO PAESE ITALIA ANCORA SI RESPIRA ARIA DI DEMOCRAZIA E NON CI SON O GILET GIALLI.SPERIAMO CHE ANCHE LE ISTITUZIONI REGIONE PUGLIA IN TESTA SI DIANO UNA BELLA MOSSA PER AIUTARE I TANTI DISOCCUPATI DI BRINDISI E DEI COMUNE LIMITROFI CHE HANNO ACCENTRATO SULLA NOSTRA CITTA’ CHE RIMANE SEMPRE IL NOSTRO CAPOLUOGO DI PROVINCIA.